Quando ho cominciato a pensare ad una recensione a proposito di GG Allin, ho cercato su internet del materialeutile a comprendere meglio il personaggio. Ho trovato questa intervista, ne riporto di seguito alcuni stralci:
Domanda: Come ti fa sentire l'idea che le persone ormai vadano a vedere i tuoi concerti più che per la tua musica perché tu sei una curiosità o un'attrazione?
GG Allin: Bene, dopo i primi 5-10 minuti, vediamo chi cazzo rimane ancora. La curiosità può uccidere. Se per qualche motivo si fa vedere più gente, ci saranno solo più sangue e più persone che saranno prese nei fuochi incrociati della mia vera guerra.
D: Che consiste in cosa?
GG: Distruggere il Rock'n'Roll. Uccidere le bands da quattro soldi e i conformisti. Assassinare l'industria e riportare il pericolo e la paura nei cuori delle persone. Niente limitie niente leggi.
D: C'è qualcosa che hai imparato dalla prigione?
GG : Sì, essere un criminale migliore e non farmi prendere.
D: Hai appena affermato che morire (via suicidio) sarebbe lo sballo massimo. Cosa ti eccita in questi giorni?
GG: Il pericolo, vivere veloce, infrangere la legge, le puttane, sbronzarmi, la strada, berepiscio e sangue, masturbarmi, fare a botte, mangiare la merda. . .
Date queste premesse, il culto riservato a GG Allin (con tanto di raduni da parte dei fan e dischi di tributo!) è qualcosa di poco spiegabile. Violento, volgare, eccessivo: tutti i clichè del rock (droga, alcool, autodistruzione, sesso, rapporti non proprio amichevoli con le forze dell'ordine) sono stati portati da GG Allin alle estreme conseguenze. Ancora meno noto - e non meno sorprendente - è il fatto che il gotha della scena underground a stelle e strisce (da J Mascis a Thurston Moore, da Dee Dee Ramone a Wayne Kramer) abbia collaborato con GG Allin in più occasioni e con varie ragioni sociali (dai nomi improponibili quanto esilaranti: The Cedar Street Sluts, the Texas Nazis, the AIDS Brigade, the Scumfuc, Antiseen, New York Superscum, e i Murder Junkies in compagnia del fratello Merle al basso). GG Allin sarà ricordato non tanto per la musica da lui prodotta, quanto per le sue esibizioni dal vivo, probabilmente le più scioccanti di sempre nell'ambito del rock: quello che poteva succedere sul palco come minimo era una rissa col pubblico, per arrivare alla defecazione, alle iniezioni di droga, all'automutilazione: pensate una cosa qualsiasi e lui l'avrà già fatta. Gli infiniti episodi collegati ai suoi concerti (che per decenza si preferisce non citare) sono roba da far impallidire i vari Iggy Pop e Jim Morrison.
Esattamente come la sua vita, anche la discografia di GG Allin è una disordinata accozzaglia di registrazioni pubblicate quasi sempre solo su cassetta (o al massimo su vinile) e ristampati massicciamente su cd dopo la sua morte, avvenuta nel 1993 in seguito ad una overdose. Il consiglio per il neofita che volesse avventurarsi in simili bassifondi è di partire da questa raccolta, versione in cd di una cassetta pubblicata dalla ROIR nel 1988, nella quale si trovano alcuni dei suoi brani più famosi, o meglio, famigerati: I Wanna Fuck Myself (coverizzata fra gli altri dai Faith No More), il manifesto programmatico di Drink, Fight And Fuck, l'inno Sluts In The City, la rozza Tough Fuckin' Shit, il tutto per un punk fetentissimo, fatto di due/tre accordi, registrato anche male.
Tanto per chiudere in bellezza, ecco un paio di considerazioni finali, sempre dall'intervista di prima:
Domanda: Che tipo di musica ascolti?
GG Allin: Odio tutto. Ascolto me stesso o qualsiasi altra cosa mi mandino per posta. Non compro dischi.
D: Perché le persone dovrebbero ascoltarti?
GG: Perché il mio lavoro è vero, brutale e onesto. La mia musica riflette il vero orrore - quello che noi tutti conosciamo. La mia musica è selvaggia, violenta e incazzata, proprio come io mi sento dentro. I miei spettacoli sono un'aggressione del tutto primitiva, che non sarà mai domata, e nessun altro può farlo nella fottuta maniera in cui lo faccio io.
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