I Ghost sono una di quelle band particolari che ad un primo ascolto appaiono nella media, ma con un ascolto più attento si differenziano. Si basano su un hard and heavy ben definito, arricchito da una tastiera prog e le cupe influenze dei Black Sabbath. Inaspettamente, questi 5 mascherati stanno avendo un certo successo commerciale.
Dopo due album in studio ed un EP, i Ghost nel 2015 pubblicano "Meliora": l'album si presenta con la strana "Spirit", che però non convince molto, vista la banalità delle chitarre. "From the pinnacle to the pit" ci introduce al lato più rock e più commerciale della band, ma neanche mi è piaciuta: testo un pò scontato e musica quasi alla Wolfmother. Mi inizio a preoccupare, ma arriva la perla "Cirice": riff avvincente, voce attraente e i musicisti si esprimono molto meglio, dimenticando la freddezza dei primi due brani. Dopo un intermezzo acustico di un minuto ("Spoksonat") arriva la melodica "He Is", che ricorda vagamente le ballad dei Metallica e continua in modo abbastanza avvolgente, anche se non al livello di "Cirice". Con "Mummy Dust" i Ghost ricordano l'heavy metal, anche se il brano soffre un pò di già sentito. In questo brano è comunque pregevole il cantato di Papa Emeritus III, il breve assolo di chitarra e la prestazione di uno dei Nameless Ghoul alle tastiere (già, perchè tutti i componenti tranne Emeritus si chiamano Nameless Ghoul e sono identificati solo da una figura geometrica). "Majesty" è un brano intrigante e piuttosto ben riuscito. Dopo il momento progressive-sinfonico di "Devil Church", arriva "Absolution", somigliante a "Spirit" e sufficiente. Con la conclusiva "Deus In Absentia", i 5 si divertono con un brano nella media. A chiudere l'album in realtà è un oscuro coro ecclesiastico, ma sono dettagli.
In conclusione, i Ghost sono uno dei rari gruppi di metal mainstream ascoltabili con piacere, anche se non perfetti. 3 stelle, più precisamente 72%.
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