Anni 2000... sembra essere la fine del mondo per la musica odierna, sommersa da cantanti creati solo per attirare migliaia di bimbeminchia solo a spunto commerciale come Justin Bieber e Alessandro Casillo, rapper che se nelle loro canzoni fanno la lista della spesa vengono stimati, o ancora peggio, vecchiacci che scambiano il mestiere del cantante come se fosse quello di un idiota, e forse, avete capito di chi stò parlando...
Però, da qualche parte in Svezia nel 2010, un simpatico gruppo chiamato Ghost, composto da un cardinale satanico come cantante e il resto della band composta da spettri (ovviamente finti), pubblica un piccolo capolavoro chiamato "Opus Eponymous", che sembra essere la testimonianza di quella genialità e originalità che ancora presente nel mondo della musica.
Secondo me, la maggiore influenza del disco e della sinistra band, sono i Mercyful Fate di King Diamond, e non lo si può negare prima di aver ascoltato l'album, o almeno, un paio di canzoni dell'album
Si parte con "Deus Culpa": si tratta di un canto di chiesa che c'introduce un album oscuro. E si parte ufficialmente con la seconda traccia, "Con Clavi Con Dio", che, ascoltandola, si possono tranquillamente confermare le influenze dei Mercyful Fate. La terza traccia si intitola, "Ritual", e risulta essere la canzone più esaltante dell'album, grazie ad un breve assolo iniziale di chitarra che cattura l'ascoltatore, e insieme a ciò, anche la voce del cantante (non ho trovato il suo vero nome, neanche quello degli altri componenti, quindi lo chiamerò cardinale da qui in poi) risulta essere l'elemento portante della canzone. La quarta traccia, "Elizabeth", aperta da un intro spettrale, come quasi tutto il resto del brano, ma ciò che differenzia la spettralità della canzone è il ritornello, melodico, orecchiabile e avvincente. La quinta traccia s'intitola "Stand by Him", e secondo il mio parere, è la migliore canzone dell'album, perchè la trovo geniale e, ha un qualcosa di nuovo che ormai resta oscurato dalla scarsa popolarità della band. La sesta traccia, "Satan Prayer", risulta essere la canzone più oscura dell'album, accompagnata da riff sinistri che però, sembrano non stancare mai l'ascoltatore, ed inoltre, è da segnalare l'assolo della canzone: unico. La settima traccia "Death Knell", trovo che sia una traccia particolare, perchè, più la si ascolta, più l'ascolto diventa interessante. L'ottava traccia, "Prime Mover", mistica come poche, e allo stesso tempo, deprimente. L'ultima traccia, "Genesis", strumentale con ritmi "seducenti", chiude in bellezza un ottimo album.
Dopo l'ascolto di questo album mi sono posto una domanda: perchè gente come i Bullet For My Valentine, Escape the Fate o Black Veil Brides hanno ottenuto il successo mondiale facendo canzoni orribili, mentre quelli come i Ghost restano oscurati dalla pubblicità mondiale? Io trovo che Questo Opus Eponymous sia l'inizio di qualcosa... aspetto con ansia il prossimo album
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