I G.I. Joe, sì proprio loro, i pupazzetti di quand'eravamo piccoli, sono due ragazzi di Treviso, solo due 23enni, accasati alla Fooltribe, che pensi che diavolo suonano questi, e bè, insomma, spaccano di brutto.
Punto primo: la chitarra non c'è. Niente. Solo che c'è il basso di Alessandro che spesso viene suonato come se fosse una chitarra, l'uomo a una dimensione insegna; o meglio, viene violentato peggio di una chitarra. Punto secondo: in Patchwork, il brano di apertura, nella seconda parte non c'è nemmeno il basso, nemmeno la voce, ma solo la batteria di Riccardo. Anzi, due batterie: se li vedi dal vivo è stupendo, il tipo, il primo, che appoggia il basso per terra all'improvviso e corre a una seconda batteria scalcinata per un duetto tanto fantastico quanto inaspettato e inusuale.
Ma cosa suonano 'sti G.I. Joe?! Indie / Post Rock - Lo-Fi - Funkeggiante, alternativo e sperimentale ma comunque estremamente orecchiabile e ballabile, davvero, funky e ritmiche danzerecce dappertutto (sentite Wonderwoman, la gamba non riesce a rimanere ferma)! Rumore e caos vengono imbrigliati in un strutture quadrate e precise di senso compiuto, anche se qualche briciola di noise riesce a scappare senza problemi in queste 6 tracce d'esordio.
Forse la registrazione attutisce un po' l'impatto sonoro che, vi assicuro, dal vivo è davvero stupefacente, nonostante la strumentazione che definire scarna è un eufemismo... provare per credere: se passano dalle vostre parti non lasciateveli sfuggire!
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