Quando ascolto questo album mi rendo conto di quanto è bello essere giovani, passare da un’emozione all’altra in poco tempo, essere sempre di fretta per vedere persone, amori che iniziano, finiscono o semplicemente rimangono in un limbo. I Giallorenzo con “Super Soft Reset” riescono a farmi rivivere tutte queste sensazioni in poco meno di mezz’ora, con i loro linguaggio giovanile ma allo stesso tempo originale e ironico.

“Provarci” mi dà proprio quel senso di claustrofobia adolescenziale in cui esce fuori la propria immaturità che caratterizza quegli anni. Come pure in “Cruciverbone”, dove “il tirare a casaccio” restituisce ancora quelle emozioni lì, di qualcosa di incompiuto a causa delle proprie mancanze. Riescono a infilare nei loro testi in maniera molto naturale le cose di tutti i giorni lasciando spazio anche a una loro vena poetica.

Il periodo in cui è anche difficile stare “Calmi”, e si ripete come un mantra “avrei bisogno di te”, prima ancora di capire che prima di tutto si dovrebbe star bene con se stessi, ma a vent’anni mica lo sai. Gli anni in cui si sbaglia e ci si incazza, e questo si ripercuote sulla potenza di canzoni come “Medium”. I tempi in cui si ha paura, paura che forse serve solo ad aver più paura? È quello che si chiedono in “Match”, dove è facile autoalimentarsi le paranoie, in qualsiasi ambito della vita.

Il tutto è condito da un sound alternative-punk italiano registrato in presa diretta, se vogliamo anche abbastanza musicalmente monotematico, ma nonostante ciò delle idee buone sparse qui e là ci sono. Il loro stile ce l’hanno insomma.

Tutto in questo album urla insicurezza, ma con la voglia di mettercela tutta per crescere e sperare in un reset, sempre che sia super soft, perché già abbiamo l’ansia per altre mille cose. Perché il mondo corre sempre più veloce e a volte sembra che si stia andando avanti senza freni all’interno di uno strapiombo. Ma non si possono fermare i sogni di questa generazione, è inevitabile, come dicono loro “inseguire i sogni è una cazzata di destra, sono loro che inseguono noi”.

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