Tranquilli. Questo non è lo stupidario di un intellettualoide che crede di essere l’unico intelligente in un mondo di idioti. No, questo è il libro di un uomo davvero intelligente, talmente intelligente da aver capito quanto è (stato) stupido: “Rendendomi conto di quanto sono stato stupido in passato, ho capito di non essere così stupido”.
Giancarlo Livraghi, nel definire la stupidità, utilizza la definizione di Carlo Cipolla che, negli anni 70, scrisse un celebre (e oggi introvabile) saggio sull’argomento:
- “Lo stupido è colui che causa un male al prossimo senza fare del bene a se stesso”.
È una definizione che distingue bene lo stupido dal benefattore (“colui che accetta anche un male per se stesso, pur di fare del bene al prossimo”), dalla persona normale (“colui che fa del bene a se stesso e, quando è possibile, al prossimo”), e dall’egoista (“colui che può anche fare del male al prossimo pur di fare del bene a se stesso”).
Ammettiamolo: nessun di noi si comporta sempre in modo intelligente. Perché, talvolta, ci comportiamo da stupidi anche se, di solito, siamo molto razionali? Le ragioni sono diverse:
1. Pigrizia mentale. Pensare costa troppa fatica. Abbandonarsi ai pensieri è molto meno faticoso. Il risultato sarà fidarsi della prima cosa che ci passa per la testa. Con i disastri che ne conseguono.
2. Paura di mettere in discussione l'opinione di una persona (giudicata) “colta”, ripetendo nei nostri discorsi quello che abbiamo letto in certi libri. Solo col tempo capiremo quali stupidaggini abbiamo appoggiato. Le persone colte, anche se meritano rispetto, spesso dicono cose sbagliate. E, inoltre, le persone colte sono come i grandi artisti: rarissime. Le persone che noi chiamiamo colte quasi sempre sono solo erudite. Ed “Erudizione non è sinonimo di saggezza” (Lao-Tze). La cultura si nutre di pazienza e fatica. L’erudizione si nutre di un cibo che si chiama la superficialità. Chi “sente” 20 dischi a settimana, non ne “ascolta” nessuno. Ecco perché il più rispettato (sic) critico musicale americano – Robert Christgau – si straccia i capelli per “Born in the USA” ed irride “Foxtrot”.
3. Poca attenzione ai fatti. Nelle intenzioni, il comunismo doveva equidistribuire la ricchezza e la felicità; nei fatti distribuì la miseria e la morte. Se guardassimo a quello che il comunismo ha realmente prodotto, smetteremmo di averne nostalgia. I fatti valgono molto più delle intenzioni. Ma a noi i fatti non piacciono quando vanno contro le nostre teorie. Ma non illudiamoci: “contro i fatti non valgono le teorie” (Aristotele).
4. Abbandono alle emozioni. Quante donne intelligentissime, un bel giorno, spengono il cervello e sposano uomini sbagliati? Non dobbiamo vivere solo di testa e uccidere il cuore, perché se lo facessimo trasformeremmo la nostra vita in un arido inferno; ma non possiamo nemmeno seguire il primo impulso che sentiamo. “Hai ceduto alle emozioni e sei diventato stupido” (Kevin Spacey in “21”).
5. Superbia e Orgoglio. La prima ci fa credere di essere capaci di mettere l’oceano della verità nel nostro cervellino, o di sapere tutto dopo aver letto un paio di libri; il secondo non ci fa cambiare idea anche quando abbiamo capito di essere in errore. Trattano l’argomento alcuni dei massimi capolavori della letteratura laica (“Moby Dick”, “L’Odissea”, “Il mito di Icaro” etc), tanti libri dei grandi mistici, nonché tante parti della Sacra Scrittura. Buona lettura.
Durante il viaggio, Livraghi ci rivela la terribile verità: siamo circondati dalla stupidità e la stupidità ci affascina. Proprio così: quando la stupidità è unita alla sicurezza in se stessi, diventa affascinante. Dunque: attenzione agli stupidi carismatici. Sono loro i massimi manipolatori. Capitano Achab docet.
Per non farci sedurre dal loro fascino, basta ricordare un principio infallibile. Un uomo non va giudicato dalle sue parole, dal suo aspetto, dalla battuta pronta, da qualche suo aforisma geniale e nemmeno dalle grandi opere che ha realizzato. Un uomo va giudicato dalle sue azioni quotidiane. Gli uomini intelligenti, di solito, sono estremamente abitudinari, terribilmente noiosi e passano inosservati.
Non condividiamo tutto quello che Livraghi dice – come il suo pericoloso elogio del “far vagare la mente” – ma è un bene che ci siano libri del genere in circolazione. Come qualcuno ha recentemente scritto:
- “Stiamo vivendo il sonno della ragione”.
Libri come questo possono aiutare a risvegliarla. Se saremo capaci di ammettere a noi stessi l’inconfessabile.
“Scusate se vi ho scritto una recensione lunga. Non ho avuto il tempo di scriverla corta” (Blaise Pascal).
Alcuni aforismi sulla stupidità.
- Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Ma sull’universo ho dei dubbi. (Albert Einstein)
- L’intelligenza, anche la più grande, ha dei limiti. Lo stupidità no. (Elbert Hubbard)
- Se vuoi vedere uno stupido in meno, rompi lo specchio. (Francois Rabelais)
- C’è uno stupido dentro di me. Mi ha dato i più grandi insegnamenti. (Paul Valery)
- Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica. (Leo Longanesi)
- Gli stupidi sono ultrasicuri. Gli intelligenti pieni di dubbi. Ecco perché il mondo è in questo stato. (Bertrand Russell)
- Quando uno stupido carismatico afferra un’idea su quella costruirà il suo sistema e col suo carisma attirerà tante persone a quell’idea. Ma attenti: l’idea che lo stupido ha afferrato è solo una stupidaggine. (Ennio Flaiano)
- Il saggio parla perché ha qualcosa da dire. Lo stupido perché deve dire qualcosa. (Platone)
- È meglio tacere e passare per stupidi che parlare ed eliminare ogni dubbio. (Abramo Lincoln)
- Non esiste stupidaggine che qualche filosofo non abbia appoggiato. (Voltaire)
- Chi pensa senza imparare è uno stupido intelligente. Chi impara senza pensare è uno stupido colto. (Confucio)
- Lo stupido crede di essere saggio. Il saggio pensa di essere stupido. (William Shakespeare)
- Le persone più stupide sono quelle che sanno tutto. (Malcom Forbes)
- Il saggio cerca i fatti e poi costruisce una teoria. Lo stupido prima costruisce una teoria e poi vi adatta i fatti. (Arthur Conan Doyle)
- La stupidità sa vestire alla perfezione l’abito della verità. La verità, invece, ha un solo vestito ed è un vestito da bancarella che suscita derisione. (Robert Musil)
- Se vuoi accendere il cervello, spegni la televisione (Ocean).
- È infinito il numero degli stupidi. (Sacra Scrittura)
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