Gianluca Becuzzi chiude la sua trilogia dedicata alle cover di artisti da lui molto amati con DeepeR. I precedenti capitoli (RedrumM e TheeneD) erano usciti in coppia con lo sperimentatore Massimo Olla mentre, in questo caso, l’artista livornese chiude da solo. Questo disco in particolare offre una panoramica delle sue influenze. Lo stile di queste riletture alterna cover non lontane dallo spirito originale ad altre stranianti e quasi eretiche. Gli strumenti usati sono la chitarra e qualche suono programmato. Viceversa alcune canzoni sono interpretate per sola voce. La versione di “Warszawa” di David Bowie e Brian Eno è forse una di quelle più fedeli. Si tratta di una delle più note canzoni di questi 2 artisti (compariva anche nella colonna sonora di Noi i ragazzi dello zoo di Berlino). “Heatworms” dei Coil è indubbiamente una scelta particolare. Questa non è certo una delle loro composizioni più note (si tratta di una drammatica confessione dell’alcolismo di John Balance in cui viene ossessivamente ripetuta la frase “There’s too much blood in my alcohol”) e ne viene proposta una versione per sola voce molto ridotta come durata. “The Hall Of Mirrors”, un classico dei Krafterwek di Trans Europa Express, assume qui un afflato marziale e meno elettronico anche se rimane riconoscibile. “The Garden” degli Einstuerzende Neubauten è un’altra interpretazione vocale. Troviamo poi un curioso medley fra “Funerale a Praga” di Faust’O e “The Honour Of Silence” dei Death In June: il risultato finale, con la sue atmosfere epiche, non è privo di fascino. Dopo “The Overlead” dei Talking Heads (non immaginavo fossero fra i suoi preferiti) e “Heartbreal Hotel” di Elvis Presley (a suo modo un omaggio al rock’n’roll delle origini anche se qui viene “coverizzata” la versione di John Cale) è affidata alla lunga “We Will Fall” degli Stooges proveniente dal loro primo leggendario album. “We Will Fall” era un lungo e monotono trip. Becuzzi rende il brano del gruppo americano una sorta di mantra religioso, quasi un canto mistico che sembra celebrato in qualche sperduto monastero. Si tratta di una versione molto intensa che non lascia indifferenti. Con questo disco Becuzzi cerca una via originale nell’interpretazione della forma canzone. Ognuno è libero di giudicare il risultato finale. Da segnalare il contributo di Cristiano Bocci nel primo e ultimo brano dell’album. Nel frattempo Becuzzi sta lavorando al seguito di In Between e Mana, 2 dischi questi che mostrano il suo lato di ricerca musicale. DeepeR è disponibile su Bandcamp: https://gianlucabecuzzi.bandcamp.com/album/deeper.

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