..Un ragazzo che si allontana fischiettando "The Joker" seguendo i sentieri dei suoi "Campi Di Popcorn"..
Così ho sempre immaginato, ascoltandolo, il finale di questo disco nervoso, arrabbiato, psichedelico, confuso, sentito.
Non mi interessa pensare a ciò che comincerà a fare dopo quest'album, musicalmente, Grignani. Mi interessa, invece, riflettere sulla sorprendente qualità artistica dei primi 3 lavori del Nostro, di cui questo meraviglioso "Campi Di Popcorn" rappresenta il punto più alto.
Perchè ha un attacco bruciante ("Baby Revolution"), perchè contiene intensi pezzi lisergici ("Candyman", "Campi Di Popcorn", "Buongiorno Guerra"), perchè c'è confusione, nevrosi, rabbia ed entusiasmo in pezzi allucinati conditi con chitarre grunge come "The Joker" e "Dalla Cucina Al Soggiorno" caratterizzate da uno schizofrenico alternarsi tra calma (apparente) e furia cieca o "Scusami Se Ti Amo" in cui il crescendo emotivo sfocia nelle urla finali; perchè in un pezzo con un'ossessiva ritmica tribale come "Dio Privato" non mi sarei mai aspettato improvvise oasi melodiche in cui respirare.
E poi c'è un'anima scoperta che va alla ricerca disperata di un senso, a volte in modo più vigoroso ("Little Man", "Mi Piacerebbe Sapere"), a volte più intimista ("Marce 1/2", " La Canzone").
Tutto è accompagnato da quelle atmosfere sognanti tipiche dell'autore, qui immerso nelle sue passioni, nei suoi tormenti, nella sua sincera incoscienza artistica ed umana.
Una meravigliosa incoscienza.
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