"Accidenti, no! È prog!"
Un progetto che va sotto il nome di un solista e tuttavia ci si augura che il gruppo che ha accompagnato Gianni Nicola rimanga sempre insieme. Oh No, It's Prog! (titolo intelligentemente autoironico) è un album piacevole e mai banale. Un convinto omaggio al rock artistico, progressivo, colto.
Inizia con un organo pompante, ansante (rimembranza di "Strawberry Fields Forever") e si va avanti in maniera beatlesiana fino al minuto 3 ca., allorché si passa a un rock più vicino agli stilemi odierni. Abbiamo a che fare con prog sinfonico o symphonic rock, spesso in 'midtempo' e con armonizzazioni non troppo intricate. Ma la strumentazione elettrica si riscalda a puntino quando arriva uno 'speeder', galvanizzando e inebriando, e il ritmo - che da binario si fa più complicato -, e insieme al ritmo l'altalena di emozioni, fungono da principio unificatore delle strutture tonali. Oh, no! È proprio prog!
Soprattutto nelle parti chitarristiche ci sono echi dei Pink Floyd, ma alla fin fine l'opera mantiene un'identità propria. Vincente l'idea del flauto sulla track centrale, ovvero la lunga suite "The Dream", e il suo impiego anche sul componimento successivo... uso obbligatorio, quest'ultimo, in quanto si tratta di fare "una passeggiata con Jethro" ("Taking A Stroll With Jethro").
L'ensemble? Un fior fiore di musicisti, maestri e insegnanti dei loro rispettivi strumenti. Oltre a Gianni Nicola (alle chitarre) abbiamo Emanuele Bosco alla batteria, Luca Pisu al basso, Paolo Gambino alle tastiere e Ariel Verosto al flauto.
Particolare menzione per Alessandra Turri, la cantante. Instancabile! È espressiva quanto basta nelle sezioni ariose, emozionante dove la musica sfiora il lirismo... e la sua voce sa rendersi potente là dove il rock si fa pesante.
In breve: Oh No, It's Prog! è la prima grande sorpresa vera di questo 2020. Un'impresa dall'esito felice. Un album che dispensa gioia a chi ama il rock progressivo dei Genesis (e poi dei Marillon), ma anche il neoprog degli IQ e dei Riverside.
Qui una presentazione su HamelinProg
Una piccola osservazione a proposito della copertina, spartana quasi quanto quella di Duke, album dei Genesis. Vi si vede una caricatura de L’urlo, strafamosa opera pittorica di Edvard Munch. Ebbene, tale omino dalla bocca spalancata sta a sottolineare la reazione che molti giovani avevano negli Anni Ottanta - e oltre - quando qualcuno si presentava con un'audiocassetta a base di rock progressivo. "Accidenti, no! È prog!"
Appunto...
>> Al fine di registrare al meglio i brani mi sono avvalso della collaborazione di alcuni musicisti professionisti che vivono nella provincia di Torino. Il bassista, Luca Pisu, alterna la sua attività di insegnante e turnista con quella di bassista e frontman della rock band i Fiori e di bassista nei Fratelli di Soledad. Paolo Gambino, il tastierista, vanta una collaborazione decennale con il noto cantautore Eugenio Finardi. Ha suonato nel musical Jesus Christ Superstar, è tastierista dei Funk It e dei 60/70 (cover band dei Deep Purple) e da qualche anno accompagna il Sunshine Gospel Choir. Alessandra Turri è una cantante ed insegnante molto preparata che ha militato nei Disco Inferno, negli House of Noises, Eva Jeans and the Cats, Rockstar the Rock Tribute. Alla sua carriera di cantante/insegnante ha affiancato da anni anche quella di turnista per produzioni di alto livello nel panorama del pop italiano. Alla batteria ho chiamato Emanuele Bosco che, pur non facendo della musica la sua attività di sostentamento primaria, è dotato di un groove solidissimo e di una conoscenza molto approfondita del Progressive Rock. In due brani compare un ospite. Si tratta di Ariel Verosto, flautista e turnista di origini argentine che vive a Torino. << (Gianni Nicola)
L'album si può ordinare presso: gianninicola@alice.it
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