"C'è sempre tempo per finire all'Inferno"

"Dipende da quanto vuoi soffrire"

In realtà la frase è presa dall'omonimo Film, uscito nel 2008, e che ricordo con piacere, interpretato da Elio Germano e Michele Riondino, ma calzava troppo a pennello come incipit.

Giorgio, il classico bravo ragazzo studioso e devoto alla famiglia vecchio stampo, incontra ad una festa Francesco, abile baro, che, dopo averlo difeso inaspettatamente in una rissa, diventa suo amico, introducendolo in un mondo di illegalità, partite truccate, soldi facili, donne e droga.

La sua è una letterale discesa all'Inferno attraverso sregolatezze e colpi bassi, con un'immoralità che diventa sempre più tangibile fino al climax finale, che non sto a svelare, sullo sfondo di una Bari costellata di violenza e stupri irrisolti.

"Il Passato..." è un libro magnifico, che si legge letteralmente tutto d'un fiato e che nonostante qualche "pecca" nella trama, non stanca e stupisce per una chiarezza comunicativa impressionante: è praticamente impossibile inizare a leggerlo senza arrivare all'epilogo, lo dico senza paura.

Una prosa semplice, ma anche dura e sopratutto chiara, mi ha ricordato vagamente Due di Due di Andrea de Carlo, altra opera/capolavoro che a suo tempo forse DeRecensirò e che tratta sempre quel magico mondo che sono le amicizie, a volte sbagliate, ma che ci lasciano comunque qualcosa.

Un romanzo che considero un piccolo capolavoro nella stantia letteratura italiana odierna.

Leggetelo!

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