'Time to burn' è il secondo album dei Giant, band dedita ad un hard rock melodico con venature aor. Salì alla ribalta nelle ultime fasi di vita dell'hard-rock-aor, perchè di li a poco il grunge avrebbe relegato all'underground queste sonorità.

Come spesso accade, la fase finale di un genere musicale é spesso quella che porta in auge i lavori più maturi, più riflessivi, meno grezzi, i veri capolavori di un genere che appena nato non può esprimere completamente le sue potenzialità. Tutto questo discorso per dire che i due lavori dei Giant composti tra la fine degli anni 80 (il primo oramai classico "last of the runaways") e l'inizio degli anni 90 sono per me il massimo o comunque tra i migliori lavori che l'hard rock melodico ci abbia mai dato.

I Giant non sono puro aor, le chitarre infatti sono abbastanza rocciose e poderose e le tastiere sono relegate in secondo piano e la sezione ritmica è abbastanza solida, ecco perchè preferirei denominarli un gruppo hard-aor. Tra i membri della band troviamo Alan Pasqua e Dan Huff che hanno prodotto tantissimi album e suonato in miriade di band (Dan Huff comunque è stato in pianta stabile con i white heart), cosa più o meno uguale anche per il bassista Mike Brignardello e il batterista Dan Huff. Qualcuno potrebbe parlare a questo punto di turnisti, di band costruita a tavolino per cavalcare l'onda, eppure già per il debutto non ci fu nessuna campagna pubblicitaria a sostegno dell'album, che comunque ebbe un discreto successo grazie al video della ballad strappalacrime "i'll see you in my dreams" che girava per mtv headbangers ball ai bei tempi che furono.

Forse proprio il curriculum vitae dei musicisti ha fatto si che essi potessero produrre questi capolavori. I produttori e i turnisti sanno meglio dei membri fissi di una band cosa vuole la gente, vanno dritto alle emozioni e sono abili songwriters. Il produttore spesso è la vera mente dietro una band! Molte canzoni dell'album ch prenderemo in esame (penso sette) furono composte anche da Mark Spiro, per molti il guru dell'aor-chic, che scrisse diverse canzoni anche per Mr Big, Bad english, Heart ecc. Dopo questa lunga introduzione (che sicuramente attirerà tantissime critiche, ma necessaria per far capire la grandezza di un gruppo che penso conoscano solo 4 gatti), passiamo all'album in questione: "time to burn" secondo album, cambia alcune carte in regola rispetto al debutto.

Sempre di hard-aor si tratta, ma si tocca in diverse situazioni l'arena-rock e l'album ha un certo clima da grandeur e solenne (che non mancava nel primo album, ma che qui viene enfatizzato). Molte canzoni sembrano quasi inni, grazie a ritornelli e cori anthemici e così l'altisonante opener "thunder and lightning" già ci fa capire che siamo di fronte ad un album di livello superiore, così come la seguente elegante (mai termine più azzeccato per una canzone) "chained".
La "title track" è un puro anthem hard rock che avrebbe reso fieri i padri del genere, ma questa canzone ha con se tutta la maturità e la magnifica produzione che un album può avere ad inizio anni 90, spettacolare! E che dire di "I'll be there..." e "Save me tonight" con chitarre rocciose (con un riff alla kashmir in quest'ultima) e melodie semplicemente spettacolari, per non parlare del puro hard-rock party di "lay on the line" o di quella ritenuta da molti come la miglior ballad mai scritta in assoluto "now until forever".

Spero insomma di aver innescato in voi un pò di curosità per un album che va ad inserirsi nel gotha dell'hard rock non solo melodico, stranamente semi-sconosciuto (se non per gli addetti e gli appassionati del genee) e forse anche per questo grande oggetto di culto!

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