Per noi appassionati di rock-blues, dagli Stones a Clapton fino a Led Zeppelin, il blues è stato sempre un elemento importante. Ma trovare un testo che rirpoponesse le origini e la sua evoluzione è sempre stata cosa ardua.
Abbiamo tutti un informazione abbastanza frammentaria, siamo sicuri che, da sempre, il blues è nato dalle popolazioni afro-americane che, arrivate nella prospera e neonata America nell'ottocento, usavano il canto e la danza come espressioni delle loro origini. A mio avviso un testo a dir poco illuminante che ripercorre le tappe fondamentali di questo percorso e di un genere che cambierà la cultura musicale del novecento è proprio "Blues - la musica del diavolo". Si tratta in realtà di un documentario della BBC prodotto dallo stesso autore e rirpodotto in formato cartaceo nel 1976. In Italia arriva nel 1978 e verrà poi ristampato dalla Shake edizioni. Ad oggi, in Italia, rimane uno dei testi più esaustivi sul genere. Ne analizza le origini ripercorrendo la storia del popolo afroamericano, i loro spostamenti e le varie influenze. Si passa così dai campi nei campi di cotone alle barrelhouse nel Delta del Mississipi alle registrazioni nel sud ad opera di bianchi nei campi dove i neri lavoravano passando per la Grande Depressione. Un'analisi che descrive i disagi dei neri americani, i sacrifici e le continue umiliazioni, gli esodi verso il Nord più industrializzato e il blues che, di conseguenze, si elettrificava. Da queste evoluzioni il blues va di pari passo fino alle influenze solu di artisti come B.B. king o Albert King.
Naturalmente si parte da W.C. Handy, probabilmente il capostipite, passando per Mississipi John Hurt, Ma Raney, Bessie Smith, il mistero di Robert Johnson, Sonny Boy Williamson, artisti che hanno conosciuto tribolazioni di ogni genere ma con un talento che ha saputo andare aldilà di qualsiasi umiliazione. Chitarristi che hanno assimilato tecniche riportando i ragtime del piano, armonicisti che erano capaci di rirpodurre un intera orchestra. Un tale chiamato Keith Richards ne rimarrà folgorato da questa storia, dalla dignità di un popolo che, partendo dalla propria storia e dignità, con pochi mezzi a disposizione, una chitarra sgangherata e il pide che tiene il ritmo. Poi verranno le chitarre elettriche, il contrabbasso, la batteria e sarà una conquista a pieno campo. Un bianco di nome Elvis Aaaron Presley ne intuirà la grandezza creando, con qualche astuta mossa e un ciuffo impomatato, il rock'n'roll.
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