Anhe tu avrai ascoltato il nuovo dei Fine Before You Came, ti sarà piaciuto molto, ti sarai chiesta, o eventualmente chiesto, dove siano finite le urla di Jacopo Lietti.
Tranquil ché le trovi tutte qui. Le ha piazzate su queste dinamiche hc taglienti, cattive per essere cattive, sottopressate dalla tradizione milanese, pick slide e cafonate come si usava una volta.
Prima l'icona era la mamma della Banda Fratelli, ora è Tiziano con il ferro. E Lietti attacca il disco smorfiandolo, il Tizianone nazionalpopolare, trasversale come lo stronzo che non vuole andar giù e ti fa sudare e bestemmiare, e sgomitare lo sciacquone. Quello che con filtro bianco e nero cantava Tenco stile Bocelli in apertura di Sanremo e tutti giù bravo, giù bello, com'è elegante, sembra quasi normale oh.
Per dire che il nazionalpopolare è male quando non è riflesso di un sentimento popolare, ma è una costruzione di chi detiene i mezzi di comunicazione di massa, no? Quando al netto della popolarità resti il nazionale, e non senza filtro. È un fatto grave, e su questo so che siamo d'accordo.
A proposito: ascoltavo un disco importante, il terzo dei Run The Jewels, e ho notato come si faccia spesso appello alla necessità di distruggere le icone, le istituzioni, i paradigmi culturali imposti al mondo occidentale da forze più o meno occulte: attaccare da dentro per necessità di presa di distanza, e perché chi attacca da fuori ha una mira spesso approssimativa.
Su Hey Kids fa il coretto anche un figlio di Killer Mike. Il coretto dice bumaye, esclamazione di gioia che in congolese significa letteralmente "ammazzalo". Killer Mike sentiva il Bern, non è un vandalo distruttore autodistruttore crackhead, neppure ora che sente il male contro il male come un male necessario.
Scusa, è che la cosa di Tiziano con il ferro mi ha fatto pensare, pure se è una cagata così.
Su questo disco troverai sfoghi, nichilisti perlopiù, dal diaframma al microfono senza troppo mediare l'urgenza. Lo dicono versi come bla bla bla bla è il vostro culo a parlare, un giorno poi potremmo andarcene a puttane. Quando il testo è più ragionato, l'uscita è quella della sconfitta individuale, nell'io saro sempre qui di Senza un Cane, e collettiva, nel possiamo scegliere soltanto armi scadenti/dobbiam puntare solo a farci poco male/sarà per questo che noi non vinceremo mai.
Alla fine sono solo quattro bordate per quattro minuti. Neanche si prendono troppo sul serio, loro.
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