Secondo un mio teorema, ideato nei momenti da nullafacente e avvalorato da prove empiriche, gli artisti che seguo con interesse tendono a peggiorare superata una certa soglia. Giorgio Canali, al contrario, si dimostra costante sia per qualità musicale che testuale.
Egli stesso aveva annunciato un album con meno pezzi “forti” e più ballate. Io lo trovo ben amalgamato, inoltre non è la prima volta che il musicista di Predappio ci regala canzoni più raccolte. Basta ricordare "Pesci nell’acqua", "Pompieri 2", "Questa no", "Non dormi" e altre. E’ sicuramente meno aggressivo di "Tutti contro tutti", ma il risultato è comunque soddisfacente.
Ciò che spicca sul resto sono i testi. Oggi spesso, in diversi ambiti, si invoca ad un ritiro dei vecchi in favore dei giovani. Poi, però, spunta fuori un cinquantunenne che dà lezioni di cantautorato. Volendo citare uno dei migliori pezzi, potremmo azzardare "Lezioni di Poesia".
Dopo un inizio incalzante, seguito dalla prima ballata, si arriva senza accorgersene alla traccia omonima dell’album, posta a metà di una track-list ben distribuita. I ritmi sono coinvolgenti, trasportano l’ascoltatore attraverso un’analisi lucida, spesso cinica, del mondo attuale. Tutto nello stile che contraddistingue Canali ormai da undici anni.
Sul myspace ufficiale il primo singolo messo a disposizione fu "Nuvole senza Messico", un titolo che omaggia in maniera un po' irriverente Paolo Conte. La traccia è la più orecchiabile, potrebbe tranquillamente esser trasmessa in radio. Il pregio è che il ritornello facilmente cantabile nasconde, per quanto possibile, un testo amaro e sconfortato. Chapeau.
I reality musicali creeranno pure animali da incasso, ma il saper colpire con parole e musica non lo si può insegnare.
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Altre recensioni
Di iside
Le chitarre fanno piazza pulita di tutto quello che l’italico stivale ci ha dato nell’ultimo anno.
Questo lavoro cancella tutto quello che pensavate della musica italiana e ci regala un album di rara bellezza.