...Allora, dunque…
Capitolo 1. Anno di grazia 1977. E' il periodo della disco music, e la gente prova allegrezza a saltellare a ritmo di musica su mattonelle colorate sotto palle argentee che girano, possibilmente con del cotone nelle mutande per quanto riguarda gli individui maschili… . Mmmmhh… . No, non ci siamo. Dunque…..
Capitolo 1. Anno di grazia 1977. Sulle orme della storica camminata di Tony Manero in una lucente mattina americana, le persone di tutto il mondo passano l'intera settimana a mordersi le mani in attesa del sabato sera, la notte degli eccessi e dell'adrenalina danzante, dove tutto è permesso e nessuno è se stesso… . No… Neanche così… . Allora, dicevamo…
Capitolo 1. Anno di grazia 1977. Non è così semplice descrivere la folla dai capelli cotonati e dagli abiti sgargianti che fluttua divertita a ritmo di funk tirato, che rimbomba, gommoso e colorato, sulle pareti dello studio 54, tempio di ogni eccesso e di notti coperte di lustrini… … … No… questo è scontato, si può fare di meglio… Da capo, dunque, vediamo…
Capitolo 1. Anno di grazia 1977. In pieno periodo di passaggio culturale e musicale, vecchi ricordi sono destinati ad essere momentaneamente accantonati da nuovi miti. Sembra tutto molto più semplice, basta una pista da ballo e i problemi fuggono via, non importa quanto tutto questo è o sarà effimero e stupido. L'importante è essere qui, ora. Tutti a bordo di questa navicella di neon luccicanti senza pilota, chi a sfogare nuovi io, chi a fare il figo, chi a palpeggiare, chi ad ondeggiare il ciuffo e i basettoni in mezzo a perle di sudore e di sorrisi. Magari non durerà per sempre, però "That's the way i like it!". Qui siamo fuori dal mondo, e per una sera va bene. Non c'è troppo da capire. Così andava bene.
Fra tutti i personaggi di quello che è stato un periodo indiscutibilmente affascinante e epocale, vale a dire il mondo della disco music di fine anni 70, una citazione doverosa va fatta, e sto parlando del buon vecchio Giorgio Moroder. Lo storico "From here to eternity" è solo una delle sue tante facce ben riuscite. Artista molto prolifico e creativo, è passato dai primi singoli di fine anni 60 all'amore per i kraftwerk e l'elettronica minimalista; quindi dalla scoperta di Donna Summer e la partecipazione al nuovo fenomeno della disco-music nei 70 alla creazione di colonne sonore di film storici quali "Flash Dance", "La storia infinita", "Scarface" e "Top Gun". Oltre che la musica per le olimpiadi di Los Angeles ‘84 e Seul '88. Azzo se ne ha fatta di roba, questo tizio coi baffi! Certamente da riscoprire. Absolutely. Anche partendo da questo disco. Che non è un capolavoro assoluto, ma è un disco di una trentina di minuti che si presenta tirato dall'inizio alla fine, senza cadute di tono, ed è un vero piacere sentirlo. Con un bel sorriso sulla bocca e il piedino lì lì a zompettare come un pirla. La musica è un mix di disco-music, elettronica , synth e tastiere saltellanti. Diciamo una musica a tratti più intelligente della media, almeno per il genere. Con un paio di ritornelli martellanti e proprio gradevoli, non c'è che dire. Non c'è che dire… .
Prologo: ottobre 1977, sabato sera, ore 1:08, in una discoteca sperduta chissà dove. Elwood Yellow e Johnny Caldarrosta hanno appena nascosto dietro i cespugli la bicicletta scassata con la quale sono arrivati fin là. Dopo essersi dati una minuziosa ripulita, con particolare attenzione ai bordi dei pantaloni bianchi a campana e all' orlo della camicia nera che esce dalla giacchetta di lino chiara, si incamminano con passo deciso ma rilassato attraverso il parcheggio buio … . Le loro catenine dorate di jesus sbrilluccicano nella penombra, ed infine eccoli apparire in prossimità dell'ingresso illuminato… …
Brano 1: From Here to Eternity . El e Johnny sanno che l'ingresso nel locale è una delle parti più importanti della serata. In sottofondo si sente già un brano che pompa, la notte del delirio è già bella che iniziata. Gli sguardi dei due si incrociano e le teste annuiscono, scambiandosi un sorriso appena accennato. I piedi superano la porta d'ingresso. Luci! Colore! Funk! Wow! Ed eccoli lì, i nostri eroi: El esegue un'ottima entrata molleggiante con gamba e braccio destro abbassati e strizzate d'occhio ("Camminata dello sciancato portoricano") mentre Johnny opta per una classica camminata piaciona con toccata di balle incorporata ("Camminata ganza della vecchia volpe"). Scena memorabile gente, da qui all'eternità!
Brano 2: Faster Than the Speed of Love. Un paio di ragazze gli hanno già gettato un'occhiatina, ma i due sanno bene come agire. Solo uno sguardo veloce verso le pollastrelle, mostrando loro i denti brillanti, complice uno smalto prestatogli dall' amico di vecchia data Theodore " The BallShit" Brown. Poi spostamento da manuale dello sguardo in direzione del bar, decisi e freddi. Come a dire: ora abbiamo altro da fare.
Brano 3: Lost Angeles. Il barista è un uomo. Possono rilassare lo sguardo e interrompere la paresi facciale sfoggiata poco prima. El ordina un "Isaac Hayes' Pissing", John si butta su un classico "Blue Bollock". Sanno che devono centellinare i pochi soldi che hanno; quindi, pagati i 14 dollari per i drink, fanno mentalmente i conti del denaro rimanente frugandosi senza dare nell'occhio le tasche. El fa velocemente all'amico il gesto dell'otto con le dita. John risponde con un magrissimo quattro. Per chi sa leggere le labbra, risulta chiarissimo che i due accennano ad una parola che rimanda ai rifiuti organici solidi.
Brano 4: Utopia - Me Giorgio. Per una corretta bevuta "cool", i punti da seguire sono tre: PUNTO 1: girarsi di scatto con le spalle rivolte al bancone ad osservare il locale in tutta la sua ampiezza; PUNTO 2: portare con grande velocità il bicchiere alla bocca, mostrando però massimo rilassamento, con tanto di sopracciglio più alzato dell'altro; PUNTO 3: muovendo leggermente la testa a ritmo di musica, dare una sorsata fulminea, facendo molta attenzione ai denti, e svuotare il bicchiere a metà. La scena è eseguita alla perfezione, addirittura John si concede uno schiocco di dita con l'altra mano. Da manuale. Accanto a loro due ragazzi non sono altrettanti in gamba: il primo commette un'imprecisione nel punto 1, sbattendo il gomito al bancone e rovesciando il bicchiere a terra, il secondo infrange addirittura tutti e tre i punti, eseguendo la girata in maniera orribilmente meccanica e goffa, non alzando il sopracciglio e sfasciandosi infine il bicchiere sui denti, in un lago di sangue. Tutti i ganzi del locale li osservano dall'alto verso il basso, come a dire: "Pfui! Novellini di mer… "
Brano 5: From Here to Eternity (Reprise). E' appena ripartito il brano del loro ingresso nella discoteca. El e John scolano i bicchieri e, lenti e molleggianti, si avviano con la sigaretta in bocca verso il tappeto di mattonelle colorate: la pista da ballo, o il "ring della vita", come lo definì una volta in una fortunatissima nottata di rimorchio danzante Ted "Magic Ass" Yellow, cugino di El. L'entrata nella pista deve essere ancor più metodica dell'ingresso nel locale, ed anche il più piccolo errore si paga caro per tutta la serata. El si butta nella mischia con una semplice entrata a doppia giravolta e i piedi ben stretti ("Il passo del frullatore gentiluomo"), mentre John entra col tipico "Passo del fumicottero", sigaretta in bocca e piccoli saltelli su un piede solo. Entrate non complicate, ma di grande effetto. Per ora bisogna solo scaldarsi, del resto.
Brano 6: First Hand Experience in Second Hand Love. La pista è tutto uno sciabordio di urletti, di giravolte, di luci. E i ballerini esperti non mancano. Sul lato sinistro della pista, proprio ora, Nick "The Madness" e Mark Polpetta III si stanno sbizzarrendo in passi al limite del consentito; sul lato destro è facilmente riconoscibile Jamal "The big one" Jackson, ballerino nero impeccabile e sciupafemmine; nei paraggi, a rigor di logica, le sorelle Anna "Big Apples" e Louise "Rat Hair", nonché il simpatico ma insidiosissimo Eugene "HairyLady" Thompson. Tenendosi a debita distanza da quest'ultimo, El e John ora cominciano a darsi da fare: occhiata alle pupe libere e lento avvicinamento verso di esse. Non importa se non sembrano interessate. Lo saranno presto. Non si sfugge ad un bravo ed eclettico ballerino…
Brano 7: I'm Left, You're Right, She's Gone . E' passato qualche minuto, El e John hanno già le mani avvinghiate intorno a due pulzelle. Mani ovviamente molto, molto impegnate. Per rimorchiarle sono bastati passi semplici come " Il cinese sarcastico" e "La cazzapulta". La serata si era presentata più semplice del previsto… Per tenere l'atmosfera ben calda, però, passi ben più difficili cominciano ad essere sfoderati uno dopo l'altro: mano sulla fronte e l'altra sulla pancia con il corpo che trema, e salto mortale finale all'indietro ("Passo del lassativo domenicale"); uno che si tuffa sulla pista scivolando sulla pancia, l'altro che sale coi piedi sulla sua schiena ed una sigaretta nel naso ("Il Surfista"); corsa da un capo all'altro della pista sulle ginocchia e giravolta finale sugli incisivi superiori ("Passo del chi l'ha duro la vince"). Vengono persino proposti passi pericolosissimi quali "Il pic-nic aziendale", "Il mettitore di collirio"(vietato nel Montana e in provincia di Prato) e il "Garibaldi Twist" (tramandato a Johnny da un suo zio calabrese senza scrupoli).
Brano 8: Too Hot to Handle. El e John sono ora fuori dalla pista con le ragazze. Tali Mary e Chiquita, diciamo che in una scala da uno a dieci un buon cinque e mezzo è loro di diritto. I due offrono qualcosa da bere alle ragazze; dopodiché è giunto il momento di dileguarsi, dicono, per andare a vedere l'alba. Le ragazze se la bevono. Ci si avvia verso l'uscita e la camminata dei due, nonostante siano le 4:18 della notte, è ancora fresca e segue il ritmo della musica, chiazze di sudore ascellari permettendo. Dopo aver lanciato un cenno d'intesa al barista (che sembra dire: "Ma chi minchia siete?!") e ad un paio di conoscenti (che gli mostrano un coltello), il nostro gruppo abbandona definivamente il locale, lasciandosi alle spalle quello che è stato e, ovviamente, quello che sarà di nuovo tra una settimana. Ci potete scommettere, gente.
Sulla pista, intanto, un giovanissimo Antoniodeste è alle prese con il "Passo della peperonata", modificato poi nel 1978 nel "Passo di Ringo Starr", e di nuovo migliorato successivamente nel "Passo del ginecologo". Vietato giustamente dalla legge dal 1981. Ma questa è un'altra storia.
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