Dopo un demo un pò troppo presuntuoso (che annovera trai 15 brani proposti qualche cover di PJ Harvey), il cantautore sardo Giovanni Sechi, prima The Glass -poi si dev'essere stufato del proprio inglese- inizia a registrare un demo di pezzi autografi in italiano.

Sarebbe facile smontare il ragazzo solo per il modo in cui canta, visto che sicuramente conosce a memoria i dischi tanto di Afterhours e Placebo quanto quelli di -ahimè- Carmen Consoli.
Questo EP d'anteprima mostra due assaggi dal successivo demo:
uno più duro, quasi punk, "tragicomico" (merito del testo, felicemente ambiguo) supportato da qualche chitarra acustica, un pò zappata, un pò distorta -vaga remiscenza dei Venus-
Di tutt'altro genere invece è l'altro lato, una ballata in sordina (fino al crescendo della coda strumentale)che affascina e seduce dal primo ascolto.

forse una take con un cantato meno goffo supporterebbe di più questo apprezzamento, in fondo, meritato, ma per ora l'apprendista Sechi passa la prova del fuoco senza intoppi.
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