Si giunge, infine, al disco dal vivo di Giovanni Allevi, il pianista italiano più amato di questo secolo. Dopo il grande successo di "Joy", che ha allargato il pubblico d'ascolto, poche settimane fa entra sul mercato questa doppia registrazione live in un teatro di Milano.

Emozioni assicurate, come sempre nelle opere di Allevi, che qui raccoglie i suoi pezzi come in un greatest hits.

Un greatest hits?

Eh sì, anzi direi proprio che di questo si tratta. Nella recensione di un disco bisogna essere il più sincero possibile, anche purtroppo denotando i lati negativi dell'opera. In questo caso non parliamo di un difetto, ma di un fatto assodato.

Se voi provaste ad ascoltare questo disco, eliminando gli applausi fra un pezzo e l'altro, avreste ESATTAMENTE un greatest hits, cioè una raccolta di pezzi in studio di Allevi. Chi mai riuscirebbe a notare la differenza con un brano dal vivo? Tutti i pezzi sono eseguiti nel modo in cui sono stati scritti, senza variazioni. Ed è forse questo che non spingerebbe un fan di Allevi a comprare questo disco, che gli risulterebbe quasi inutile, se non per il brano inedito "Aria" (molto bello).

Mi permetto fra l'altro di aggiungere che Allevi ha un altro difettuccio, che potrebbe benissimo essere una mia fissa: ad ogni modo, io penso che un bravo pianista si debba ricordare un po' più spesso delle incredibili potenzialità del pianoforte, il cui nome già distingue due modi di suonarlo. Risulta perciò che Allevi compone troppi pezzi calmi, dove accarezza solamente il piano, ci scivola sopra senza dargli un accento più grave, anzi violento. I pezzi che godono di questa caratteristica si contano "Su 13 dita" (scusate la citazione oscena!), fra cui figurano "Piano Karate", "Jazzmatic" e "New Renaissance" (uno dei miei preferiti).

Ora voi direte: "Hai stroncato finora Allevi, e metti quattro stelle?". Voglio precisare che io non avevo intenzione di fare ciò, semplicemente mi sono levato dal cuore quelle piccole mancanze che lo rendono incompleto. Ma con questo voglio anche garantirvi che il disco, come tutti i precedenti, è eccezionale, e che almeno una volta dovreste ascoltarvi questo artista, molto dolce ma soprattutto sincero, come la mia recensione. Ed è uno dei pregi migliori che un musicista possa avere.

Vi segnalo i pezzi assolutamente da non perdere: "Back To Life", "Come Sei Veramente", "Follow You", "L'Orologio Degli Dei", i brani sopracitati e l'inedito "Aria".

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