IO-SONO-I-GIRL-BAND
l'ho capito appena sentito il primo delirante pezzo, in tutto quel livore, nella bocca distorta, nel diSgusto, è proprio lì che mi vedrete sempre sguazzare felice
ma che ne sapete voi coi vostri ascolti patinati, con le plagiocovers, il metallo lucIdato con l'argentil, i riff quelli propriobbbelli, il batterista pppauroso, le voci profonde e calde emmacchebbravoè
che ribrezzo.
furiosi sconnessi rabbiosi, questo sono i Girl Band
e dal 2011 vorrEbbero annientarvi
vi urlano sgraziati da denTro una cella imbottita
vi dedicano chitarre sconvolte crudelmente trascinate sul cEmento, strumenti beffardi lanciati contro che magari vi ricadessero addosso
che come macigni magari vi lacerassero una spalla
che come sottili lamine magari vi affettassero veloci zac-zac-zac-zac-zac-zac
il loro fine non è deliziarvi, sono devastazione cirrosi sporcizia psicofarMaci legali o no
si aggrovigliano, si contorcono, sono sUoni tumefatti e soFFerenti
cinquine assordanti in facciA e non c'è alcuna melodia, nessuna
non vogliono piacervi e forse neanche vi vedono, lo sentite quel peso sul petto? bravi, lasciatevi schiacciare
ora sdraiatevi sul gelido nastro trasportatore e giù-giù-giù fino alla camera di sezionamento
percepite lo stridio del segaossa? e quel suono di tamburo è la pressa per i vostri crani scrocchianti
provate a cantarli sotto la doccia se vi riesce
ma che ne sapete voi, coi vinili che puzzano di armadio.
il disagio non è solo una fottutissima parolina nel vostro dizionario del buon impiegato
a proposito avete già stirato la camicia? Che abbia maniche abbastanza lunghe.
Piegatevi.
Subite.
In silenzio.
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