Un cavo metallico ossidato e corroso, che oscilla a bassissima frequenza generando forme d'onda irregolari e distorte, cupe vibrazioni sotterranee....un cavo che parte dai Killing Joke, Flipper, Swans, Big Black, prosegue nei '90 verso Cop Shoot Cop ed Unsane per allacciarsi ai Girls Against Boys di Washington, evoluzione darwiniana del combo hardcore Soulside. Hardcore che qui (assai più che nel precedente, ondivago esordio di "Tropic of  Scorpio") viene riafferrato saldamente per il collo, idraulicamente compresso e poi scaricato nei tunnel più oscuri del sottosuolo, ove decelera senza perdere però un solo watt dell'immane potenza che intatta, continua a deflagrare ma senza fiamma, come in una camera ove è stato creato il vuoto pneumatico. Hardcore superbamente evoluto, trasfigurato nella forma, definitivamente post.

Dell'hardcore rimane il metallo, colato a strati a partire dal fondo, con due bassi spesso in coppia (plumbea coltre rugginosa l'uno, in  movimento continuo l'altro) per salire quindi in superficie con ruvidi campionamenti e distorte abrasioni di chitarra; se ne conserva anche l'urlo, filtrato di frequente da logori circuiti elettronici, che, ora si dibatte in un incubo ("....Ho fracassato le mie ossa solo per tornare indietro, ho collassato la mia mente solo per tornare indietro, lasciami tornare indietro, (che) cosa pazza..." "Let Me Come Back") o soffoca in un sibilo malvagio ("...qualsiasi cosa tu faccia d'ora in poi spero tu non ti diverta, qualunque cosa tu faccia quando me ne sarò andato spero tu non ti diverta...." "Satin Down") o ancora,  evoca deliri psicotici ("...in un manicomio, adagiarmi in un manicomio, sono tutto stonato in una barca da sogno, Sally amore, stanno andando a prendermi dal manicomio..."- "Bug House").

I GVsB sanno ben condurre In "Venus Luxure no.1 Baby" il loro possente semicingolato da migliaia di HP: variano abilmente stile di guida (brani forgiati su corazzatissimi riffs si affiancano ad altri perlopiù impostati sulla classica forma canzone, ringhiosi come si conviene, ma alleggeriti talvolta da sorprendenti microiniezioni pop), modificano velocità di crociera (il midtempo di base collassa in più occasioni in rovinosi ultraslow) fino a far girare il propulsore a regime di coppia massima nel micidiale uno-due di "Bullet Proof Cupid" e "Seven Seas" in cui il gioco di riverberi di voce e strumenti, produce l'effetto di immagini che scorrono velocissime dal finestrino di un treno in viaggio, attraverso paesaggi industriali in rovina.

Musica fortemente immaginifica la loro, non a caso entrata più volte a far parte di colonne sonore in ambito cinematografico. Non è neppure un caso che, più volte i GVsB abbiano suonato in concerto esclusivamente "Venus Luxure no.1: Baby" per intero, considerandolo come opera unitaria e miglior emblema del loro suono. In definitiva "Venus Luxure..." è denso impasto di materia oscura eppure ben assimilabile, graniticamente compatto ma non monocorde; in una parola salubre....come una boccata di gas metano.

(Ps: grazie ad Alice e Matteo per l'aiuto nella traduzione dei testi)

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