Girls in Hawaii – Nocturne
“I am lost
Again
Tonigt
Lying Down
There on the ground
Dreaming to You
That you’re back
Open the door”
da “Cyclo”
Un’immagine sgranata, un viaggio in una calda notte d’estate. Tutti i dubbi, le incertezze e i ricordi, fedeli compagni di viaggio, sono al nostro fianco facendoci compagnia e spaventandoci allo stesso tempo.
Come istantanee da un viaggio notturno si susseguono le varie tracce di questo disco. Alcune fanno male, altre sono soffici cuscini su cui poggiare la faccia bagnata dalle lacrime, altre ancora lame piene di rabbia. Questo album cammina veloce, come veloce va la vita. E nonostante tutti cerchiamo in qualche modo di cavarcela, nessuno può eludere l’umano destino ed evitare di vedersi scivolare alle spalle tutto ciò che fino a un minuto fa ci sembrava un presente eterno. C’est la vie (appunto).
“The light” é un’opening potente e immaginifica, che si poggia su chitarre acustiche e pianoforte, i quali si fondono a creare un’atmosfera potente e malinconica. Il “riff” del piano é ossessivo, e la ripetizione di “Keep your distance from this light” in maniera ipnotica, ricorda in qualche modo le tensioni ossessivo-compulsive che la nostra mente sa creare quando va in avaria. “Guinea Pigs” porta avanti il disco/viaggio con un beat leggero che ci consegna una dimensione onirica di dormiveglia, tra presente e passato. Si parla di innocenza smarrita, del brio che la vita, con le sue storture, ti porta a perdere. “Blue Shape” é un triste ed emozionante interludio su come la nostra mente, a volte crei, dei mondi paralleli che sono allo stesso tempo rifugio sicuro, ma anche pura illusione che rischia di crollarci addosso da un momento all’altro.
Sebbene l’atmosfera del lavoro sia di base sia malinconica, nel mezzo ci sono pure un paio di pezzi un po’ più rock e ritmati come “Overrated” e “Walk, quest’ultima vero e unico spiraglio di pura allegria e positività in un disco che fa della cupezza la sua nota di colore principale.
I capolavori dell’intero lotto sono a mio avviso “Cyclo” e “Willow Grove”. Due canzoni che raccolgono l’intera essenza del malinconico e doloroso viaggio interiore che rappresenta questo album e che ci riappacificano con tutto ciò che é stato e allo stesso tempo ci preparano a tutto ció che deve ancora venire.
E dopo vari ascolti noti che le immagini si fanno piano piano più nitide. Abbiamo accettato di essere umani, di avere delle paure e che il mondo sia un posto tutt’altro che sicuro. Tutto con il supporto della musica e di un po’ di introspezione. Ci armiamo di coraggio e andiamo avanti. E credo che pure i Girls in Hawaii si siano armati di coraggio, mettendo a nudo emozioni preziose e optando per un sound che, con l’aggiunta dell’elettronica, raggiunge una nuova maturità. Non é in fondo il coraggio che ci porta a superare i nostri limiti?
Carico i commenti... con calma