Al giorno d'oggi il metal è ricco di nomi di band formate interamente da componenti femminili, nel 1977 invece la cosa era molto più strana. Cosa dire: le Girlschool furono una delle prime formazioni rock heavy metal di sole donne. Stilisticamente e musicalmente, sono state un grande esempio per molte rockers degli anni a venire, distaccate dallo stereotipo di brave ragazze, fecero del loro stile un comportamento "maschiaccio", di jeans e pelle, direi come una trasposizione femminile dei Motorhead, band con la quale lavorarono molto, arrivando fino ad inciderci album insieme: "S.Valentine Day Massacre". Inizialmente chiamate Painted Lady, si formano a Londra in un college, dopo un singolo con la City Records, si aggiudicano un contratto con la Bronze, rilasciando così "Demolition".
Il disco inizia a suonare ed ecco essere giustificata tutta la fama positiva della band. Una furia musicale, fresca e divertente, senza fronzoli o punti morti. La parte strumentale è semplice e coincisa, un pesante rock n'roll bastardo, trascinante e sporco, condito da variazioni blueseggianti ed assoli diretti e ben eseguiti. Tutto è registrato ottimamente, nulla è lasciato in secondo piano, ogni strumento ha l'importanza dovuta ed è perfettamente amalgamato nel contesto musicale. La voce di Kim è arrogante ma sostenuta, nessun falsetto o grida vendicative, solo una linea vocale, pulita e ben intonata che scandisce ogni traccia rendendo l'ascolto piacevole ed orecchiabile. Dieci canzoni della durata media di tre minuti e trenta secondi, simili stilisticamente ma non prevedibili e scontate come accade in molti altri dischi della NWOBHM. Un altro punto a favore delle Girlschool è che non sentiamo quella competizione forzata contro le altre band maschili, in questo modo non troviamo nemmeno parti blande, rovinate dalla foga di strafare o di volersi dimostrare superiori. Dopotutto aggiungerei che buona parte del loro successo (dopo il loro talento), è stato anche grazie l'appoggio di grandi nomi come Rainbow, Deep Purple è come ho detto prima anche i Motorhead.
Sottolineare i brani migliori è alquanto difficile, troviamo infatti "Demolition Boy", "Not for sale", "Race with the devil", "Nothing to lose", "Breakdown", "Baby Doll" o "Emergency", bene avrei fatto prima a citarle tutte, visto che sono tutti classici.
In conclusione posso assicurare che l'ascolto di questo disco è una vera e propria goduria, scorre che è una bellezza ed è impregno di ottimo materiale buono per scatenarsi.
Sono stato tentato ripetutamente di inserire in questa recensione stupidi luoghi comuni maschilisti, così, per effetto, ma mi sono astenuto per un semplice motivo, questa musica non è stata concepita come "la rivincita delle bionde", ma solo come fottuta musica rock heavy metal. Ora ascoltiamoci "Demolition" e ricordiamoci quale grande personaggio fosse stata Kelly Johnson, morta lo scorso 15 luglio.
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