Per il suo quarto album solista il maestro Giusto Pio passa dalla Emi italiana alla CBS. Un passaggio che fa capire quanto sia stato entusiasmato dal pop colto e raffinato. E così, dopo aver lavorato con Franco Battiato in Legione straniera e Restoration, il maestro di Castelfranco Veneto prova a fare da solo.

Il risultato è Note, nove motivi di cui due, Halley e Capitan Nemo, dovevano far parte dell'album Cigarettes, con la collaborazione di Franco Battiato, ma il progetto saltò (sul famoso disco scomparso c'è una bellissima intervista al chitarrista Fabio Planigiani su Rolling Stone).

Quindi la mano del cantautore catanese c'è comunque, anche se a posteriori.

Si apre con un bel Capriccio, per proseguire con le atmosfere cosmiche di Halley, che se vogliamo anticipa il Battiato di Mondi lontanissimi. Nel terzo pezzo, Concerto, Pio si riappropria del pianoforte e della componente strettamente classica.

Capitano Nemo, come detto, aveva altra destinazione, ma anche qui non sfigura affatto. Si apre con un violino che evoca mistero, per poi passare a un possente passaggio di batteria. Per il Maestro Giusto Pio c'è pure uno spazio di tenerezza con Ninna nanna per Andrea, ovvero il nipotino. Un tema soave ma senza essere triste, con il violino protagonista. La straniante tastiera di Roberto Rossi introduce Inno, che ben mischia il violino di Pio e la batteria di Alfredo Golino, quando il tema diviene gioioso. Angeli? vede un pianoforte cullante e le note sembrano fare botta e risposta. Poi entra il violino e diventa solenne. C'è poi un altro strumento che subentra nella successiva Sagra: il sax di Amedeo Bianchi, già alla corte di Pooh e Vecchioni è stabilmente di Venditti poi. Chiude un pezzo nomen omen, ovvero Ultimo lied, dove la parola è utilizzata per rendere tutta l'accezione classica della musica di Giusto Pio. Rispetto ai lavori del 1982-83 paradossalmente però questo Note offre più spunti della nascente new wave. Nell'anno successivo, con Alla corte di Nefertiti, il maestro veneto farà un passo indietro, ritornando alla musica classica di sperimentazione.

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