La storia degli Opera nasce dalle macerie dei vecchi Gens. Era il 1975 quando Filiberto Ricciardi, voce e mente del complesso Siciliano, decise di formare dopo i Gens un nuovo gruppo, e chiamarlo con l'impegnativo nome 'Gli Opera', in compagnia di vecchi e nuovi musicisti, in particolare di Pino Allegra, Pippo Mantineo e Vincenzo Maccagnani.
Indubbiamente sottovalutati nel loro ambiente musicale, rappresentarono per una manciata di anni una delle punte di diamante del genere, anche se restarono per lungo tempo sconosciuti a molti. Non riuscirono mai a registrare un album vero e proprio, ma attraverso una vasta produzione di singoli arrivarono a sfornare una ventina di canzoni. Canzoni veramente belle, ovviamente se rapportate al genere di cui facevano parte. La marcia in piu era indubbiamente Filiberto Ricciardi. Una voce veramente bella, trasognante e soave, leggera e adatta a cio che cantava. Si puo dire che gli Opera erano incarnati nella figura di Ricciardi, autore e voce dei piu grandi successi del gruppo. Singoli, abbiamo detto. Alcuni importanti, altri per niente, altri ancora addirittura portati a Sanremo. Era infatti il 1976 quando gli Opera presentarono 'L'ho persa ancora' al festival, una delle canzoni piu belle del gruppo. Ed era il 1975 che con 'Donna di chi' parteciparono al Festivalbar.
Vale la pena dare uno sguardo al pochi (ma piu che validi) brani della produzione degli Opera. Incredibile come gia nel primo singolo avessero gia intrapreso la loro strada musicale, senza troppe deviazioni. Parlo della bellissima 'Innamorati', stupendo racconto nostalgico di una donna del passato, il tutto supportato da un bellissimo tappeto pianistico (Prendimi anche l'anima, e la notte diventava gia mattino). L' anno dopo uscì 'Donna di chi', a modesto parere dello scrittore non all' altezza, ma da ricordare la partecipazione del complesso al Festivalbar con questa canzone, come gia scritto. Bello anche il lato B, con 'Se tu se mai'. Ma niente a che vedere con le canzoni deglia anni successivi. Nel 1976 la prima partecipazione a Sanremo, con la bellissima 'L'ho persa ancora'. Ascoltare per credere. Ancora un bellissimo pianoforte a supportare la splendida voce di Filiberto, alle prese con un racconto di un rapporto difficile e malinconico. Indimenticabile per lo scrittore il ritornello, caspita, bella. E non finisce qui. Un altro brano magnifico, 'Lei bambina lei signora' , altra perla del genere, ricca di metafore con sfondo di elementi naturali alla donna tanto amata. Ancora un pianoforte, bellissima interpretazione, una dolcezza oserei dire quasi rara, voce stupenda. Un brano leggero e soave, sicuramente tra i piu belli del genere (Lei bambina lei signora/Lei innocenza dell' aurora/Lei stupore lei la sera/Malinconia lontana). Lato B del singolo la bellissima (ma non all' altezza del Lato A appena descritto) 'Cara'.
1977. Anno cruciale, come mi ricorda qualcuno. Il brano piu famoso (e a mio dire bello) degli Opera, la superba 'Stelle su di noi'. Dove iniziare? Partiamo col dire che sono emotivamente coinvolto, e quindi non posso che parlarne bene. Uno dei brani che piu mi portano alla mente ricordi, e anche se non amo proiettare la mia persona nelle mie recensioni, in questo caso sembrava doveroso. 'Stelle su di noi', diciamolo subito, ricorda per l'introduzione la famosa 'A Whiter Shade Of Pale' degli immortali e precursori Procol Harum. Due parti suonate di organo leggermente simili. Ma poco importa. Il punto forte credo sia la semplicità. Gli strumenti si uniscono in un modo piu che piacevole, l'organo sopratutto irrompe con una dolcezza quasi prepotente. Il testo, anche semplice, narra attraverso la voce del solito Ricciardi, una struggente storia adolescenziale, raccontata tra le bellezze del mare notturno e del cielo stellato. 3 minuti e poco piu che volano, canzone direi piu che riuscita, assolutamente nella mia Top 5 di brani di questo genere degli anni 70. Indimenticabili le parole (Poi nel silenzio mi vuoi/ E stelle su di noi).
Dopo il 77 qualcosa cambia. Gli Opera tentano di fare il passo piu lungo della gamba. Si inoltrano in tentativi (poco riusciti) di subentrare all' interno di un panorama 'prog' che non si addiceva al gruppo. Brani come 'Re Salomone', o 'Aria, acqua, terra e fuoco' peccano di subuperbia, segnando, in definitiva, un periodo di calo pazzesco, segnato da brani assolutamente trascurabili. Sembra proprio che l'unica canzone veramente bella di questo periodo è 'Il diario dei segreti' del 1979, che niente ha a che fare coi tentativi prog (come se i ragazzi di Messina avessero ammesso il loro sbaglio e avessero tentato di tornare a fare cio che gli riusciva meglio). Un brano stupendo, il racconto del protagonista che di nascosto spia il diario della ragazza, descritta come molto giovane, scoprendo quanto quest ultima sia innamorata. I desideri di far l'amore per la prima volta, le timidezze e le paure.
Fu il 1981 l'ultimo anno degli Opera. Il gruppo chiuse baracca, reduce da un pugno di canzoni poco convincenti. Sembra che Filiberto Ricciardi si sia dato alla carriera da tenore. Che dire, ci restano una manciata di brani davvero belli, da riscoprire, col rumore del vinile che non fa altro che impreziosire le dolci composizioni. Uno dei gruppi meno famosi ma piu belli del genere.
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