“Gloss”, tradotto in italiano, è il lucidalabbra che le ragazze per bene ficcano sempre nella borsetta per le grandi occasioni; ma se dopo ogni lettera ci metti un punto diventa G.L.O.S.S. e questa invece è la sigla che indica le ragazze che vivono fuori da una società di merda, il nome scelto da tre cattive ragazze che il lucidalabbra nella borsetta non ce lo tengono e che si sono messe insieme in quel di Olympia, nello stato di Washington, per suonare hardcore punk.

Sostengono un mucchio di cause, contro i razzisti e i fascisti di ogni ordine e grado, contro le discriminazioni di ogni genere possibile e immaginabile, ovviamente femministe ad oltranza e per non farsi mancare niente pure vegane; per non dire della cantante transessuale.

Declinano l’hardcore punk colle cattive maniere della vecchia scuola, coi modi di Teen Idles, State Of Alert e Minor Threat, solo con molta più tensione, ai limiti del parossismo.

Pubblicano un demo e il singolo «Trans Day of Revenge», in tutto fanno 10 canzoni per nemmeno 15 minuti di caos totalmente disorganizzato; quando vanno in concerto invece si sbizzarriscono e la tirano per le lunghe per 20 minuti, più o meno, giusto perché tra un brano e l’altro non si trattengono e se ne escono con tutta una serie di proclami a sostegno delle cause che hanno a cuore.

Il tutto autoprodotto, perché nessuno che tiene al business può dare spazio a certa gente.

A dire il vero, ci ha provato la Epitaph a metterle sotto contratto: Brett– il chitarrista dei Bad Religion, che è pure il capoccia di quella baracca – le convoca nel suo ufficio, dice che le segue da un po’ ed è rimasto colpito dal loro modo di fare, vorrebbe lavorare con loro e le mette davanti a 50.000 dollari; loro ci pensano su un secondo perché tutti quei soldi servono come il pane per le cause; poi gli viene in mente che la Epitaph ha rapporti con Warner Bros e siccome non gli va giù di fare arricchire certa gente, si alzano, salutano e se ne vanno, lasciando i 50.000 dollari sulla scrivania di Brett.

Qualche mese dopo, sciolgono la banda perché sta quasi diventando una cosa seria e regolare e non va bene, però pronte a ripartire da meno dello zero che hanno costruito, ognuno seguendo la propria strada.

Per certe cattive ragazze solo massimo rispetto, a prescindere da quello che suonano.

Il demo e «Trans Day Revenge» chi vuole li può rimediare gratuitamente su YouTube e su Bandcamp; meglio Bandcamp, perché c’è anche la possibilità di sostenere la (ex) banda, chissà che non ce la facciano così a racimolare quei 50.000 dollari abbandonati a cuor leggero sulla scrivania di Brett.

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