Parlare di un personaggio come Goldie è cosa assai ardua e difficile, soprattutto per la grandissima importanza che la sua esperienza musicale ha avuto sull'evoluzione di un genere come l'elettronica che, nel corso della passata decade, sembra aver raggiunto, sotto molti punti di vista, il suo definito compimento.
Noto per la sua love-story con Bjork, oltre che per una personalità e un look alquanto eccentrici, Goldie si appassiona fin da giovanissimo alla musica: Hip-Hop, Reggae ed Elettronica sono il suo pane quotidiano, un pane di cui si nutre avidamente e senza sosta, e che servirà da motore propulsivo per la sua crescita professionale ed artistica.

E' il 1995, infatti, quando lo schizoide producer esordisce, e lo fa nel migliore dei modi, piazzando subito un capolavoro, una pietra miliare che, ancora oggi, è riconosciuta come un vero e proprio spartiacque nella storia della musica elettronica (e non): si parla chiaramente di "Timeless", un album che, al pari di un altro gioiello come "Parallel Universe" dei 4 Hero, segnerà il definitivo passaggio dalla "Jungle" alla "Drum'n'Bass", regalando dignità ad un tipo di musica fino ad allora esclusivamente di nicchia.

Il disco si articola in otto, superlative tracce, di cui stupisce il sempre eccellente livello qualitativo: in "Timeless", infatti, non vi è alcun calo di stile, e nei suoi oltre settanta minuti di durata si raggiunge la perfezione più pura e totale. Appena inserito il CD si parte, e subito ci si imbatte nella vera perla del disco e (probabilmente) dell'intera Drum'n'Bass: la title-track, venti minuti di viaggio visionario nell'inimmaginabile, perfettamente ripartiti nella forma della suite in più movimenti, tre per l'esattezza (I. Inner City Life, II. Pressure, III. Jah). Un vero e proprio caleidoscopio di suoni e ritmiche impazzite, che resterà vetta inarrivata nell'intera evoluzione del genere.
La successiva "Saint Angel" e i suoi continui e frenetici cambi di registro aggiungono oscurità al tutto, mentre le atmosfere funk-soul rilassanti di "State Of Mind" stemperano la tensione precedentemente accumulata, prima di giungere alla magnifica "Sea Of Tears", dove gli schiamazzi dei gabbiani e le onde del mare ci guidano cullandoci per dodici minuti, tra suggestioni ambientali e battiti soffusi e mai invadenti.
La coinvolgente "Angel" ci introduce nella seconda parte del disco, anticipando le atmosfere dilatate ed ipnotiche di "Sensual" e "Kemistry", per poi arrivare al capolinea con la conclusiva e splendida "You & Me", pezzo dall'introduzione di pianoforte molto "Early 90's", e che va invece a parare verso tutt'altro.

E' davvero apprezzabile il modo in cui Goldie riesce nell'intento di costruire atmosfere eteree ed incisive al tempo stesso, accompagnate in questo caso dai magnifici vocalizzi di Lorna Harris e dalla lunga coda strumentale che chiude trionfalmente il disco. Risulta superfluo, allora, aggiungere altre parole per un classico come "Timeless", un lavoro di incredibile intensità che non risulta per nulla datato, ma che anzi suona in maniera eccellente ancora oggi, a dieci anni di distanza dalla sua pubblicazione. Goldie non raggiungerà mai più simili standard con il proseguire della sua carriera, ma poco importa, dato che il suo nome continuerà ad essere associato ad uno dei più grandi capolavori mai prodotti nella storia delle sette note. Possiamo accontentarci.

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