Una dovuta premessa: questa è la mia prima recensione su questo sito, che conosco da anni ma a cui ho voluto iscrivermi solo adesso; spero vi sia gradita.
Voglio quindi iniziare la mia DeCarriera recensendo uno dei miei album preferiti del rock italiano anni '10: "SACROSANTO" dei casertani Gomma, pubblicato il 25 Gennaio 2019 dalla V4V-Records, casa discografica nota per la pubblicazione di molti progetti emo italiani dello scorso decennio.
L'album arriva dopo quel "Toska" che nel 2017 creò tanto interesse per la band grazie alla miscela di midwest-emo e alt-rock, contenuta specialmente nel singolo "Elefanti" e nella bellissima "Vicolo Spino". Per questo secondo lavoro (oltre al breve EP "Vacanza", sempre del 2017) i Gomma abbandonano quasi completamente le influenze midwest, per puntare a sonorità più strettamente punk, come si evince dalla canzone di apertura e secondo singolo "Fantasmi", in cui le chitarre aggressive accompagnano la voce della canante Ilaria, più grave e meno giovanile rispetto all'album precedente. L'album dura appena ventotto minuti ed è composto da sole dieci canzoni, ma la varietà degli stili che caratterizzano i vari pezzi rende l'ascolto un'esperienza piena; si vedano, per esempio, la ballad struggente dedicata ai ricordi lontani "Quarto piano" e il coro aggressivo di "Balordi".
Il climax emotivo dell'opera arriva però con la penultima canzone, "Tamburo", una breve e sentita dedica a una persona che non si è stati capaci di aiutare, o anche solo comprendere; nel finale, la veloce batteria di Paolo Tedesco e la chitarra sferzante di Giovanni Fusco accompagnano una promessa di miglioramento personale.
"SACROSANTO" è un'opera forte, seppur ancora non del tutto matura, dal punto di vista musicale ed emotivamente carica da quello dei testi, che mostra la crescente abilità compositiva di quello che è, a mio parere, uno dei gruppi più promettenti del nuovo underground italiano.
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