1971-1974, dal fascino cangiante e multicolore di "Summer Side Of Life" a quello più fumoso, introspettivo e discreto di "Sundown": Gordon Lightfoot apre un ciclo di graduale metamorfosi nella sua musica che passa per i due album del 1972, "Don Quixote" e "Old Dan's Records". Il primo di questi due è il passo iniziale di questo processo: "Summer Side Of Life" è la base della ricetta, "If You Could Read My Mind" ed in misura minore i suoi album degli anni '60 gli ingredienti aggiuntivi da amalgamare, e con materie prime di qualità così alta l'esito finale non può che essere positivo; "Don Quixote" è un ulteriore consolidamento del Lightfoot-sound, le grandi idee e l'ispirazione non mancano nemmeno qui. Come fiocchi di neve, questi album si susseguono apparentemente simili, eppure mai uguali a sé stessi.

Rispetto al suo meraviglioso predecessore "Summer Side Of Life", "Don Quixote" risulta sicuramente più omogeneo e molto più legato a radici strettamente country/folk, "Alberta Bound" e "Second Cup Of Coffee" propongono un sound classico, piacevole e spensierato: la prima, più ruspante e "campagnola", si inserisce in una consolidata linea di divertenti up-tempo sparsi per tutti gli album 70's del Nostro, la seconda nasconde tra le righe una sottile e amara autoironia che scaturisce dalla fallimentare esperienza matrimoniale di Lightfoot medesimo, che a suo tempo aveva già ispirato "If You Could Read My Mind"; sensazioni simili affiorano anche in uno degli highligts del disco, "Ordinary Man", in cui le orchestrazioni di semplice contorno e il canonico mix basso-chitarra acustica valorizzano la bellezza della melodia e l'interpretazione suadente e passionale del Nostro, in maniera più sofferta nella struggente ballata orchestrale "Looking At The Rain" e anche nel singolo "Beautiful", che è già una finestra sul futuro prossimo dell'artista, con la sua atmosfera soffusa e bluesy anticipa lo stile di "Old Dan's Records", "Sundown" e "Cold On The Shoulder", oltre ad essere una delle canzoni-manifesto del suo repertorio.

Uno dei tòpos ricorrenti del songwriting di Gordon Lightfoot è quello del mare; nei suoi risvolti più tragici ("Ballad Of Yarmouth Castle") quanto in quelli più leggeri e folkloristici ("High And Dry"), oppure come semplice poesia e contemplazione ("Ghosts Of Cape Horn") questo tema ha ispirato al cantautore alcune delle sue canzoni più belle e suggestive, e "Don Quixote" ne propone ben due; entrambe si rifanno alla sobria semplicità del Lightfoot acustico degli anni '60, la dolce e sognante ballata "Christian Island" e una canzone volutamente scarna, dall'atmosfera epica e inquietante, "Ode To Big Blue", che nel suo testo dai toni elegiaci e leggendari cela una tagliente denuncia alla caccia delle balene. Queste due perle acustiche rientrano senza dubbio tra i punti più alti dell'album insieme alla titletrack "Don Quixote", che riprende gli stilemi orchestrali ed evocativi di "Minstrel Of The Dawn" narrando di una figura mitica e idealizzata, lontana dal personaggio grottesco del romanzo di Miguel de Cervantes, mescolando immagini auliche con altre decisamente più terrene: ("See the soldier with his gun who must be dead to be admired", "See the man who puts the collar on the ones who dare not tell, "See the youth in the ghetto black, condemned to life upon the street").

Come "Summer Side Of Life", anche "Don Quixote" si chiude andando oltre la semplice forma canzone, e lo fa con il potente messaggio anti-militarista di "Patriot's Dream", nell'apparente allegria e spensieratezza dell'incipit "The patriot's dream is as old as the sky, it lives in the lust of a cold callous lie, let's drink to the men who got caught by the chill of the patriotic fever and the cold steel that kills" e nella cupa e struggente parte centrale, il cuore della canzone "How could she tell those children that their father was shot down, so she took them to her side that day and she told them one by one, your father was a good man, ten thousand miles from home, he tried to do his duty and it took him straight to hell, he might be in some prison, I hope he's treated well.".

Sono tante le atmosfere, le sensazioni, i paesaggi evocati da questo album, a livello di songwriting è sicuramente il più completo e maturo di Gordon Lightfoot, e musicalmente è secondo solo a "Lightfoot!", "If You Could Read My Mind", "Summer Side Of Life" e "Summertime Dream" ma sono differenze sottilissime, per qualsiasi cantautore attuale realizzare un disco di tale spessore è pura utopia, per Gordon Lightfoot oscilla tra le quattro e le cinque stelle.

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