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Scrivo questa breve recensione a seguito del film "The Weather Man", trasmesso da Retequattro attorno alle 23.40 di una monotona serata di aprile. Dave Spritz è 'l'uomo delle previsioni' di Chicago. Visto il suo successo (anche se non condiviso da tutti) a Spritz viene offerto un posto alla tv nazionale ma, mentre la sua carriera lavorativa va a gonfie vele, il rapporto con la famiglia sta andando a rotoli.
L'ex moglie sta per risposarsi, la grassotta figlia è infelice, ed il figlio (che tralaltro è Nicholas Hoult, il bambino di "About a Boy") è centro di attenzioni morbose da parte del suo molesto psicologo. Per non parlare del padre (Michael Caine), famoso scrittore, che sta morendo a causa di una grave malattia. Nel cercare di riprendere il controllo della situazione, David lentamente capisce che la vita, molto più del tempo, è imprevedibile. Il soggetto (se ci si sofferma sul ruolo del protagonista vittima di sfighe continue), potrebbe avvicinarsi inconsapevolmente a quella del successivo "Serious Man", ma non lo fa.
Oscilla sempre tra il banale e l'avvincente, sorretto da un Verbinski che dirige un film fresco che sa di nuovo, di indipendente, di regista giovane di videoclip che da poco si è messo a far cinema. Le scene sono ben montate su un supporto elettronico e metallico, che è la ottima colonna sonora di Hans Zimmer. La fotografia è stilisticamente nord europea, fredda e minimale ma con tocchi di brillante colore, come del resto anche le musiche, e non fa altro che mettersi in secondo piano rispetto all'ottima interpretazione degli attori.
Insomma, questo "The Weather Man" è un buon film sia dal punto visivo che da quello della sceneggiatura (ottimi i dialoghi e i colpi di genio dei viaggi mentali di Dave). Forse un po' sottovalutato, forse non eccezionale, ma sicuramente degno di nota.
Da vedere.
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