Un capolavoro. Non ci sono altre parole per descrivere questo epico, potente, truce, malvagio, demoniaco, ributtante tour de force che questi autentici geni del metal più marcio ed intransigente ci vomitano nelle orecchie.
Le chiacchiere stanno a zero, qui è tutto odio, urlo, ribellione, violenta invettiva, headbanging, hail to the rotten. Questi autentici satrapi dell'arte musicale più depravata e angosciosa del ventunesimo secolo sembrano volerci dire: UP YOUR ASS tutte le vostre definizioni, il Gore è finito, morto, bruciato, il Brutal è una barzelletta per signorine, il Grind lo usiamo la mattina come colluttorio per sciacquarci i denti, il Black è una pippa intellettuale da eiaculatori precoci.
Devastazione, membra marce staccate da corpi in agonia, parti cesarei multipli che generano feti dementi estratti con forcipi arroventati, esseri deformi dalla mente malata che gridano il loro furore a un cielo senza stelle, un cielo marcio, veemente, apocalittico, color vomito. Non c'è tregua per i dannati: tutto si sussegue in un'infernale ordalìa di inimmaginabili torture, incalcolabili sofferenze, riff pesantissimi di chitarre straziate... Basso e batteria scandiscono all'unisono un brutale e inesorabile stillicidio, mentre il growl peristaltico del leader è devastante ed insopportabile, una nera fogna che, finalmente scoperta, lascia intravvedere il suo tesoro di resti putrescenti ed innominabili.
Sangue coagulato, guazzabuglio di organi interni, escrescenze tumorali, piaghe infette rigonfie di larve di mosca, pus e liquami grondanti da interiora strappate a morsi, queste e mille altre terrificanti immagini soverchiano l'incauto ascoltatore... Non saprete più se gioire di questo tripudio di abiezione o di desiderare di essere morti, pur di essere risparmiati da questo atroce supplizio...
PAURA, EH!!!???
Adesso vi lascio, che comincia "Fragolina Dolcecuore" su Italia Uno.
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