"Laika Come Home", ovvero quando le operazioni commerciali si rivelano un insuccesso sia sul piano delle vendite che sul piano della qualità. Solo un anno dopo dall'uscita del bel "Gorillaz", questo trio di "scimmie spaziali" re-interpreta il lavoro della band virtuale aggiungendo strette basi, atmosfere cupe, corni e fiati, vocalizzi reggae.

Quello che ne viene fuori è un pasticcio dub lungo e noioso. Alcune canzoni (?!) prese una per una non sarebbero male ("Jungle Fresh", "Strictly Rubbadub", "Mutant Genius") ma nell'insieme, che tra l'altro è scarso, stonano e non rendono tregua al malcapitato ascoltatore. La versione dub arabeggiante di "Clint Eastwood" è poi quanto di peggio la musica di oggi può produrre; insomma, tutto l'album dei Gorillaz risulta appiattito, e se ne sono accorti pure i fans che intelligentemente hanno boicottato il disco.

Mi dispiace, ma su "Laika Come Home" c'è davvero poco da dire... Singoli estratti: "Lil'Dub Chefin'".

Carico i commenti...  con calma