Devo confessare che la scena progressive spagnola non è sicuramente una di quelle che conosco meglio (anzi...) per cui ho affrontato l'ascolto di questo "Escènes", unica testimonianza dell'attività compositiva dei Gotic, con molta curiosità e con la sensazione di iniziare un viaggio in un territorio affascinante e tutto da scoprire. Iniziamo con il dire che il gruppo è formato da quattro musicisti e precisamente Rafael Escote al basso e percussioni, Jordi Marti alla batteria, Jep Nuix al flauto, Jordi Vilaprinyo a pianoforte, Moog, Hammond e violino. La copertina del CD, in stile Roger Dean, è bellissima e viene ancor più valorizzata dalla bellissima edizione in cartoncino (una sorta di LP in miniatura veramente spettacolare), opera della coreana M2U Records.

Ma passiamo agli aspetti musicali. I 7 brani, tutti di durata piuttosto contenuta (tranne l'ultimo che supera di poco i 10 minuti), sono interamente strumentali e pienamente inseribili nel filone del progressive sinfonico. Il paragone più immediato che può venire in mente è con i Camel di "The Snow Goose" anche se qua e là fanno capolino fugaci accenni di jazz rock. Le tastiere (piano, moog, organo ma anche il sempre amato Mellotron) e soprattutto un ispiratissimo flauto spadroneggiano per tutta la durata del disco ora ricamando melodie delicate e bellissime ora creando riff mai troppo complessi ma di indubbia efficacia. Occasionalmente fa capolino anche la chitarra, probabilmente suonata da qualche musicista ospite in quanto non riportata nei credits: quella elettrica si esibisce in brevi assoli o in melodie che si intrecciano con quelle eseguite al flauto, mentre quella classica/acustica esegue arpeggi o ritmiche eleganti.

Difficile segnalare un brano in particolare in quanto il disco è piuttosto omogeneo e si colloca a livelli artistici molto elevati tanto da sfiorare lo "status" di capolavoro; forse la traccia finale, la lunga "Historia d'Una Gota d'Aigua", può essere considerata la migliore in virtù di una melodia indimenticabile che colpisce al cuore. Come inizio del mio viaggio nel prog iberico devo dire che difficilmente poteva andarmi meglio... in ogni caso voi, scafati prog-maniaci, che sicuramente conoscerete il progressive prodotto nella caliente España molto più di me, se per caso non aveste ancora nella vostra collezione questo disco sarà meglio che ci facciate un pensiero serio. Molto serio.

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