Più tardi sarebbero arrivati i live monumentali e pieni di ospiti come "Live With A Little Help From My Friends" e "The Deepest End " con conseguente processione di ospiti al basso eccetera eccetera. Ma la vera essenza del power trio Gov't Mule dal vivo è tutta qua, in "Live At Roseland Ballroom".
La batteria camaleontica di Matt Abst, il basso vorticoso di uno dei più grandi e per sfortuna meno conosciuti bassisti di sempre: Mister Allen Woody (RIP), e la chitarra di Warren Haynes entrano di prepotenza nelle casse del nostro stereo all'inizio della traccia numero uno, ovvero "Trane", un turbinio di strumenti che si inseguono in una eccitante corsa che porta a tante improvvisazioni e a citazioni come "Third Stone From The Sun". Niente fronzoli, solo eccitante rock blues/psichedelico/southern/jazz/ e chi più ne ha più ne metta.
Potrebbe finire così, ma il disco ci porta con le due successive tracce "Temporary Saint" e "Painted Silver Light" all'intensissima voce nera di Haynes, che oltre a essere un mago della sei corde è anche un ottimo cantante con quella carica soul che mai guasta, intriso di sapori del sud, di whisky, fumo e anima dedita al 1000% alla musica. E poi, per ricordare che il chitarrista e il bassista hanno fatto parte di quella cosa bellissima che è stata ed è ancora l'Allman Brothers Band, ci ripropongono un altro chilometrico strumentale tratto da un album della ex band, "Kind of Bird", che già dal titolo rimanda ad atmosfere jazz tanto care ad ambedue le band.
E per chiudere dal primo album la sempre eterna "Mule" con il suo ritmo trascinante e funky e la chitarra che si sbizzarrisce insieme al resto del gruppo in una parte strumentale impeccabile e trascinante che cita Bo Didley e la sua sempre bellissima "Who Do You Love ".
Un basso, una chitarra e una batteria. E tanta, tanta fantasia e cuore. Questi erano i primi Gov't Mule, che avrebbero poi attraversato la tragedia di Allen Woody e il conseguente cambio di formazione e l'aggiunta delle tastiere. Ma questa è una storia che sentiremo in un altro momento.
Consigliato a chi ama il Rock con la R maiuscola e vuole sentire tre virtuosi che non fare gli sboroni ma attraverso la superba tecnica vogliono solo e soltanto fare grande musica divertente ed esaltante.
Evviva i Muli del Governo.
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