Dopo il blues-rock degli Shiva Burlesque (che consiglio di procurarsi), il cantante chitarrista Grant Lee Phillips forma i Grant Lee Buffalo a Los Angeles e nel 1993 esce questo ottimo album: Fuzzy. Esordio da incorniciare che sfiora i confini tra folk e rock, ma soprattutto tocca direttamente il cuore dell'ascoltatore al di la di ogni genere musicale.
La prima cosa che mi ha colpito è l'intensità e il timbro della voce di Grant che è riuscito a trasmettermi delle sensazioni piacevoli gia' al primo ascolto. Ci sono canzoni di pregevole fattura ma è l'atmosfera che si respira a dare all'album un impatto unico che di certo non rivoluziona la storia del rock ma sicuramente riesce a essere spontaneo ed emozionante con semplici ballate. Con "The Shining Hour" si torna a respirare la swing anni 50' ma già dalla seconda traccia il pop-folk prende il sopravvento con ritornelli tanto intensi quanto orecchiabili. Un mix di accordi acustici e cadenze rock elettriche dipingono "Jupiter And Teardrop", la struggente "fuzzy" (la mia preferita), "Wish You Well" e la trasognante delicata e sottile ballata di "The Hook" in un crescendo di espressività melodica veramente apprezzabile. Se gran parte dell'album rischia di assomigliare ha un trattato folk post-Dylaniano e segna un ritorno alla musica pop-acustica, sorprendono composizioni dove si lascia più spazio ad atmosfere rarefatte come in "Stars N' Stripes" o addirittura si giunge ad un stato di delirio psichedelico alla Velvet Underground in "Grace". Chiude il lento voodoo di "Dixie Drug Store" con accenti alla Lou Reed.
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