Mi hanno chiamato folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto cio che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.

(Edgar Allan Poe)

 

Ombre, spettri e ancora ombre, altro non vi sarà concesso vedere, niente di definito ma solo dubbi e sgomento, paura e incertezza saranno i vostri compagni di viaggio poiché questo non è altro che un bagno nella follia; di chi, sta a voi deciderlo...

Già!, chi è il folle? è il Joker che ha preso possesso di Arkham, lo sono i suoi detenuti?, lo è chi ha costruito quel posto? o alla fine ti rendi conto che anche Batman dietro la maschera non è altro che un uomo che combatte la follia attraverso altra follia, è un derelitto che picchia i criminali in preda ai suo deliri , tormenti e spiacevoli ricordi.

Grazie alle ilustrazioni di Dave McKean entriamo subito in un'atmosfera nebbiosa, eterea quasi illusoria, fatta di chiari di luna e profonde oscurità, nulla è definito e persino i personaggi sono distorti, ghigni malefici e arcane ombre costellano il manicomio criminale di Arkham.

Finalmente un nuovo modo di rappresentare Batman, sdoganando la cementificata grafica made in U.s.a tanto cara agli affezionati.

I testi di Grant Morrison poi trascinano il lettore nella spirale di follia che travolge e confonde chi prova a dare un filo logica alla questione, proprio perché questa storia un filo logico non ce l'ha o meglio non vuole averlo, il tema è la follia e sta ai personaggi incarnarla, ognuno a suo modo senza nessuna eccezione.

La trama è semplice e si svolge su tre piani differenti; il primo è la storia vera e propria: i detenuti hanno preso possesso di Arkham e Batman deve metterci mano, il secondo tratta della storia di Amadeus Arkham fondatore e poi ospite della sua casa di cura, e infine il più importante, un viaggio nella testa di ogni personaggio, Batman incluso.        

Quello di Arkham Asylum è forse il Batman più oscuro, quello più vero, mai scontato o banale, un vero folle di prima classe dove non è la ragione a governarlo ma gli istinti, una figura sfuggente, malinconica e in una veste grifagna.                   

Saranno i dottori a sbloccare la situazione? Batman o il Joker stesso ?

Non importa e neanche Batman vuole saperlo. Sa solo che in quel luogo si sente a casa e questo non fa che gettarlo ancora di più nel baratro che tutti gli avvenimenti della sua vita hanno scavato per lui, suoi compagni di vita sono i criminali da lui stesso catturati, primo tra tutti il Joker, forse la figura più vicina a quello che si può considerare un amico. E il finale ne è la dimostrazione...

Dice uno dei detenuti in preda a deliri mistici: A volte penso che il manicomio sia una testa.. siamo tutti dentro una enorme testa che sogna che esistiamo... Forse è la tua testa Batman...

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