Con i Grazhdanskaya Oborona (traduzione: Difesa Civile) voliamo direttamente in Russia, in un periodo che va dalla troika degli anni '80 ai primi anni del 2000.
Igor Letov era la mente di questo scalcinato e autenticamente rockeggiante progetto. Una sorta di Iggy Pop del paese degli Zar e una vera e propria istituzione nell'underground sovietico. Non amato dalla legge ma adorato dal pubblico dei suoi più accaniti sostenitori.
Con i Grazhdanskaya Oborona, uno dei suoi tanti progetti, Letov introdusse il punk rock più crudo e minimale al di là della cortina.
Canzoni semplicissime, registrate con chissà quali mezzi di fortuna, tutte tremendamente "sbiellate" e senza particolari attenzioni per la melodia o la pulizia sonora.
"Nekrofiliya" ci regala il meglio della produzione di questo perverso menestrello.
Purtroppo Letov è deceduto nel 2008 ma la sua opera in ambito underground, e non, rimane viva e vegeta!
Dategli un ascolto. Ci troverete molte ingenuità ma anche uno spirito lo-fi mica male. Puro divertimento. Alle volte macabro (nelle atmosfere, perché purtroppo non conosco i testi), altre più leggero. Un pugno nello stomaco. Dalla Russia con terrore!
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