Un passo avanti, o un passo falso. Quella che hanno fatto i Green Day è una mossa coraggiosa, fin troppo forse, dato che è stato un quasi totale fallimento dal punto di vista musicale.
In molti rimpiangeranno amaramente "Dookie" ed "Insomniac", e forse persino "American Idiot" ascoltando quello che i i punkettoni scatenati di Berkeley hanno partorito in 5 anni di lavoro. Il disco è prodotto da Butch Vig, produttore di capolavori come "Nevermind" e "Siamese Dream", e il lavoro da lui fatto lascia molto a desiderare sotto diversi punti. Forse le pressioni del mercato, forse una ricerca personale, "21st Century Breakdown" è un disco teen pop taglia e incolla, di cui di punk rock ha solo il guscio, l'involucro. I punk scatenati e ribelli che hanno mandato a quel paese una nave a Goat Island, che facevano a battaglie di fango con gli spettatori a Woodstock, che urlavano alle note dei 6 accordi di Basket Case, ora decidono di mettere su un disco più classico e commerciale, ispirandosi agli Who e ai Clash, con un'ombra costante dei primi Green Day che probabilmente hanno lasciato per non far suicidare i fan di vecchia data. Per non paragonarlo a "Dookie"(probabilmente il miglior disco Punk Rock dopo "Nevermind the Bollocks" dei Sex Pistols e "Smash" degli Offspring) diciamo che in "American Idiot", per quanto fosse venduto e commerciale, le idee buone c'erano (La title-track, Holiday e la quasi sconosciuta She's a Rebel su tutte), mentre questo disco cala in una piattezza quasi impressionante. Non ci sono quei 2-3 accordi messi male che ti fanno scatenare, non c'è più quel pop-punk che ha come simbolo la spensieratezza. Questo "21st Century Breakdown" è un disco più elaborato che, pur essendo bello, non convince.
L'album rientra nella categoria dei Concept Album (come del resto il precedente "American Idiot") e narra delle vicende di una giovane coppia, Christian e Gloria, attraverso il caos del nuovo secolo. I testi dei hanno una nota di merito, perchè si fondono perfettamente nel sound (anche se quest'ultimo lascia a desiderare). Il cd evidenzia uno stacco netto dagli altri per via di molti tratti piu sperimentali, come ad esempio l'introduzione di tastiere in alcuni brani (tastiere nel punk?!?!?) che cambiano radicalmente lo stile della band, da un pop-punk a tratti hardcore, a un punk-rock melodico, sperimentale e con sfumature pop. Poche canzoni hanno energia dentro di loro (per non dire l'energia del '94, praticamente assente) ma molte rimandano al rock del passato, e sono profonde e riflessive. Resto comunque dell'idea, che il compito di fare canzoni profonde e riflessive non spetti ai Green Day.
1a Parte: "Heroes And Cons" (6,5)
Questa è la parte che raccoglie le canzoni più classiche del CD. Quasi tutte le canzoni cominciano come Ballad, ma solo una si conclude come tale, ovvero la conclusiva "Last Night On Earth".
Dopo la iniziale "Song Of The Century" si passa all title-track, che comincia lenta e un po' "Ballad" per poi sfociare verso la seconda metà in una canzone abbastanza energica e molto "classic rock". 6,5
"Know Your Enemy" è probabilmente la canzone che rimanda di piu ai Green Day di "American Idiot" in questo album. Ma non sono di parte. La canzone è un collage di molte vecchie canzoni dei Green Day (l'inizio poi è copiato da 1.000.000 dei Nine Inch Nails). Voto 6
"!Viva la gloria!" segue le orme della prima per quanto riguarda la struttura ma gia è piu carina. Voto 7
"Before The Lobotomy" idem. 6,5
"Christian's Inferno" mi ha sorpreso. Non sono i Green Day, ma quella melodia oscura di basso è spettacolare. Voto 7,5
"Last Night On Earth" è la prima vera ballata del cd. Ma non convince, è troppo classica. Voto 6,5
2a Parte: "Charlatans And Saints" (7)
"East Jesus Nowhere", una canzone che finalmente esce dagli schemi e che rimanda ai vecchi tempi (è sempre un ombra ma stavolta si fa più marcata). L'andamento è carino e la canzone è orecchiabile. Voto 7,5
"Peacemaker" è riuscita a fare l'impossibile. Una canzone velocissima, che però non scatena per niente e, anzi, lascia tutti impassibili. Troppo pomposa e compatta. Voto 6
"Last Of The American Girls". Cosa c'è da dire? Voto 6,5
"Murder City", una di quelle canzoni che ti sanno di gia sentito. Ma che sotto sotto è la più convincente dell'album. Bella, voto 8
"?Viva La Gloria?", classica ma sperimentale per i Green Day. Carina, voto 7
"Restless Heart Syndrome", non mi convince. L'assolo mi ricorda "Boulevard Of Broken Dreams". Voto 6
3a Parte: "Horseshoes and Handgranades" (6,5)
Si comincia con la canzone che da il titolo a questa 3a parte. Fa molto Clash. Voto 6,5
"The Static Age" non mi convince per niente. Voto 6
"21 Guns". Ci troviamo di fronte a una canzone difficile da recensire. La canzone in se è molto bella, ma ha qualcosa che non mi convince. Boh. Voto 7,5
"American Eulogy". Boh? Voto 6
"See The Light" non mi sa di niente, però è carina come conclusione. Voto 6,5
Ora se dovessimo analizzare la canzoni una per una io non direi che le canzoni sono "brutte", ma nell'insieme del CD sono abbastanza monotone e ripetitive, a parte poche eccezioni quali "Murder City", "21 Guns" e "Christian's Inferno". Non faccio paragoni con il 1994 altrimenti si sprofonderebbe nell'abisso, però il tutto assume un'atmosfera troppo pop, non solo il disco, ma anche l'ambiente dei Green Day (nei concerti persino i teschi rosa alla Avril Lavigne, ma siamo impazziti?), quindi oltre al cambiamento di sound c'è anche un cambiamento di stile. Ma a loro non importa. Gli incassi ci sono, le ragazzine li adorano, e loro possono permettersi di sbattersene allegramente dei commenti negativi. Credo che non vedremo mai piu una "When I Come Around" da parte loro.
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