Dopo il fallimento commerciale della loro trilogia i Green day pubblicano questa selezioni di brani intitolata "Demolicious" che offre un punto di vista diverso su quei dischi tanto criticati.
Questa è la premessa all'opera che si presenta sul mercato come una pubblicazione atipica per un gruppo assolutamente affermato nel mainstream. Dall'acclamato "American Idiot" in poi la popolarità dei Green Day si è cementata in una nuova generazione di fans che hanno sempre più ignorato la prima significativa parte di carriera che portò la band al successo internazionale. Attraversati quindi gli anni di "21st Century Breakdown" cavalcando l'onda di popolarità del nuovo sound (e della nuova immagine) la band giunge alla scelta di pubblicare ben tre dischi consecutivamente in pochi mesi. Questa triade di album (Uno, Dos e Trè) prodotta da Rob Cavallo (che su 21st era stato sostituito da Butch Vig) è caratterizzata da un sound che cerca di mischiare vecchio e nuovo con esiti da alcuni definiti mosci e trascurabili. In effetti il pesante uso di (a volte fastidiosi) filtri vocali tipico del recente periodo si affianca a delle scelte sonore per gli stumenti che riportano alla studiata pulizia di Nomrod e la commistione di questi elementi crea un suono molto artefatto e "Cavalliano". Se su Dookie tutto funzionava a dovere e su American Idiot le sonorità erano fresche e potenti Rob Cavallo ha dimostrato talvolta di saper penalizzare la carica del gruppo con produzioni a dir poco leccate e in grado di spengere il guizzo delle tracce. Per Uno, Dos e Trè insomma il lavoro sui suoni è piuttosto controverso e ha lasciato interdetti molti sostenitori. Questo "Demolicious" nasce con un intento curioso e sembra voler porre un piccolo rimedio a tal problema, le tracce del disco sono tutte versioni grezze dei pezzi estratti dalla trilogia e i suoni sono tipici a volte di una prova registrata in presa diretta e a volte di un demo ben fatto. Interessante sentire quanto i pezzi migliorino in queste versioni più naturali mostrando un tiro vivace e riuscito che lascia intravedere le caratteristiche che tutti hanno amato dei primi dischi del gruppo. Ascoltando questa particolare raccolta si riesce quasi a riconoscere il trio che registrò i primi ep e album tra il 1990 e il 1995 anche se spesso le canzoni sono più classicamente rock che influenzate dal punk degli esordi.
In un'intervista di qualche anno fa successiva alla sua riabilitazione Billy Joe espresse il suo apprezzamento per i dischi caratterizzati da sonorità live e a basso costo come il primo dei Ramones o dei The Clash e affermò che la band dovesse suonare un tutt'uno anche su disco, questo "Demolicious" sembra perciò nascere dalla volontà del frontman di seguire questi suoi gusti e si dimostra un disco coraggioso nel proporre sonorità che molti (abituati alle grosse produzioni moderne) scarterebbero a priori.
Carico i commenti... con calma