Quando ancora i Green Day erano davvero verdi e ancora in piena fioritura e non il gruppo di oggi..

Secondo e anche ultimo album per la label indipendente Lookout, prima di passare definitivamente ad un major con il successivo "Dookie", questo album colpisce per la semplicità.

Si easy quanto volete, ma comunque genuini e freschi quanto basta per sfornare ben 16 canzoni, all'insegna del più classico pop punk e che vedrà la nascita di molti gruppi tutti molto simili in futuro.

Cominciamo col dire che a livello sonoro questo "Kerplunk" non si discosta molto dal ben più famoso successore, anzi devo dire che qui certe tracce che compongono l'album se sarebbero uscite successivamente avrebbero potuto ottenere il successo dei singoli successivi, il riferimento è per la bellissima "2000 lights years away" in cui viene ricalcato il classico stile della band pop punk ma fatto bene. Segue l'altrettanto bella "One for the razorblade" e il pezzo che più preferisco dei Giorni verdi ovvero "Welcome to paradise", che sarà successivamente leggermente modificata e inserita in "Dookie". In pratica la versione di Dookie è leggermente più lunga e a differenza della prima vengono eliminati i coretti in sottofondo del refrain e viene perfezionato e reso più pulito il riffing poi a parte queste piccole differenze è la stessa.

Poi ci fermiamo un attimo con la ballata "Christie road". E verrebbe da dire che le ballate presenti in questo disco se paragonate a "When i come around" sono pure superiori. La palma come brano più divertente del disco se l'ha aggiudica "Dominate love slave" canzone dai tratti country-folk scritta e cantata dal neo-batterista Tre Cool. Mentre "Private ale" e "One on my lies" sono altri due ottimi pezzi di puro pop punk. Ed ecco che arriva la seconda ballata "No one knows" molto carina caratterizzata da una particolare intro riesce a prenderti come non mai, una delle migliori del disco. Dalla 13 alla 16 troviamo le canzoni di un precedente ep "Sweet children", vi segnalo in particolare, "Best thing in this town" la migliore delle quattro (molto hc punk old school), "Strangeland" e la cover degli Who di "My generation" ben eseguita e chiusa da rutti finali che ti fanno scappare un sorriso. Ebbene noterete una grossa differenza tra le ultime tracce con il resto dell'album da un punto di vista musicale, infatti i pezzi contenuti nell'ep saranno pure gli ultimi pezzi molto veloci e grezzi che i Green Day faranno (ahimè). Canzoni splendide e davvero punk come l'ottima e velocissima "Best things in town" non si sentiranno più in futuro.

Migliore qualitativamente del discreto inizio a mio avviso "Kerplunk" è il più bel disco dei Green Day insieme a "Dookie", per certi aspetti pure superiore a quest'ultimo.

La band successivamente firmerà con una major andando sempre più perdendo il suono e la freschezza delle origini, finendo pure per partorire mezzi flop come "Insomniac" (davvero bruttino) e "Warning", verrà quasi posta nel dimenticatoio per poi tornare alla ribalta nel 2004 con "American Idiot". Molti fan da anni dall'uscita di "Dookie" hanno sperato in un successore all'altezza del citato, un "Dookie2" insomma, ma invece di cercarlo a posteri sappiate che il miglior proseguimento di Dookie è proprio questo antecedente "Kerplunk" del 1991 e non certo "American Idiot" che è un discreto lavoro ma rimane stilisticamente lontano dagli esordi del trio californiano.

Certo se volete perfezionismi d'alta scuola, melodie ultra elaborate e suono pulito e vergine rivolgetevi ad altri gruppi o ad altri generi qui c'è' spazio solo per il divertimento di sentire una band agli esordi e ancora incontaminata. Infine una notazione finale: il disco qui presente (insieme al primo e "Dookie") è stato rimasterizzato l'anno scorso migliorando la produzione originale che non era per niente eccelsa.

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