"Volevamo qualcosa di incisivo, a metà strada tra gli Ac/Dc e i primi Beatles". Così Billie Joe Armostrong ha descritto il sound della folle nuova opera musicale dei Green Day, non un solo album, bensì una trilogia intitolata "Uno! Dos! Tre!". Tre album, tre anime differenti.
"Uno!", il primo disco ad essere pubblicato, è quello dallo stile power-pop. Esso fa della semplicità e della immediatezza il suo punto di forza, un pò come fu 18 anni fa per "Dookie". Abbandonati i temi socio-politici di "American Idiot" e "21st Century Breakdown","Uno!" è un disco divertente, concepito per essere suonato live e sono tante le canzoni presenti che lo dimostrano.
I primi cinque pezzi dell'album hanno un livello medio di qualità elevatissimo dall'apertura esplosiva di "Nuclear Family" al rock da stadio di "Stay The Night", dalla memorabile orecchiabilità di "Carpe Diem" al punk vecchio stampo di "Let Yourself Go", fino al singolo censurato "Kill The DJ" ed una melodia in cui non è difficile scorgere un pò di Clash. Il disco poi come fisiologicamente è logico che sia va in calando fino all'ultimo pezzo "Oh Love", classica ballad da stadio Green Day-style senza però il guizzo di una "21 Guns".
Mike Dirnt ha detto: "questo è il nostro Exile On Main St.". Rende piuttosto bene l'idea ma il secondo dei dieci comandamenti parla chiaro.
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