"(..)Tutto è iniziato nel 1999: io e Daniel una sera eravamo fuori a bere birra in un qualche pub di merda della nostra città. Conoscevo Daniel da alcuni anni, era stato batterista dei Demon Cleaner con cui noi Dozer avevamo fatto un mucchio di concerti. Comunque quella notte al pub parlavamo di quanto ci piace il vecchio rock anni '70: i suoni, i grooves il semplice divertirsi suonando quel che ci si sente. Così dopo un bel po' di birre abbiamo deciso di fondare un gruppo." (Tommy Hollappa).

Così nascono i Greenleaf, svedesi, tutti provenienti da altri gruppi, anche quelli che si avvicendano ad ogni album, e tutti dediti a suonare stoner.

"Agents of Ahriman", il loro quarto album, datato 2007, non è un album rivoluzionario, innovativo, nessuna contaminazione nè sperimentazione. Solo stoner: un sound decisamente vintage con una produzione lo-fi che butta polvere qua e là (ahimè invecchiano il suono... non li hanno i soldi per suonare con roba d'epoca), assoli di chitarra anni '70, cantato melodico, ma aggressivo e svogliato, l'ombra della psichedelia onnipresente e qualche scivolata verso toni un po' più pesanti e cupi.. Ma tutto questo scritto suonato e cantato da bravi musicisti, che davvero si ritrovano nei Greenleaf nei ritagli di tempo tra gli impegni delle rispettive band. E questo si sente.. si sente che si divertono e godono come i matti a suonare in questo gruppo; tanto è vero che molti pezzi sembrano quasi improvvisati in fase di registrazione.. (in particolare "Treehorn").

Evito la lista dei "gruppi ai quali si ispirano", o delle "influenze che li caratterizzano" perchè è una cosa che odio leggere nelle recensioni (N.B: le imitazioni vocali di Ozzy non sono che un omaggio, per cui assolutamente volute).

Si lo so: c'è chi dice che lo stoner è roba vecchia, non lo suona più nessuno, "après les Kyuss, le déluge", ascoltato un gruppo ascoltati tutti... chissenefrega un'emerita cippa! Dove c'è gusto non c'è perdenza, e 'sti qui sono proprio bravi ("Alishan Mountain" la adoro.. provateci a star fermi e a non zompettare!)

Io ho tutti e quattro gli album e comprerò anche il quinto (di cui stanno registrando le chitarre, can't wait!), perchè sono totalmente nelle mie corde, sinceri e fedeli al loro progetto.. Non tradiscono, forse non stupiscono, ma se piace il genere saranno di sicuro apprezzati..

Nina. 

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