Greg Egan è universalmente considerato il più popolare scrittore australiano di fantascienza in circolazione.

Classe 1961, nato a Perth e laureato in matematica, l'autore ha vinto il prestigioso Premio Hugo con il racconto lungo 'Oceanic' e ha ottenuto negli anni numerosi riconoscimenti da parte della critica per le sue opere molto particolari.

La fantascienza di Greg Egan infatti è quella che possiamo definire come una fantascienza 'difficile' e che si sta sempre più diffondendo ottenendo giusti riconoscimenti in un settore che sembra in questo momento a tutti i livelli (anche quello più mainstream, penso a opere cinematografiche come 'Interstellar' e 'The Martian') sembrerebbe privilegiare la formazione scientifica e quindi la scienza alla fantasia e in ogni caso superare e andare oltre - spesso - anche contenuti di natura sociologica e/o concettuale come poteva avvenire negli anni sessanta e settanta.

Greg Egan è uno scrittore di storie di fantascienza molto fantasioso, questo è indubbio, leggendo le sue opere questo appare evidente, ma allo stesso tempo vanta una preparazione in campo scientifico particolarmente elevata e che diventa essa stessa una costante delle sue opere e per quello che riguarda il linguaggio adoperato.

Nozioni di biologia e di matematica e di fisica concreta divengono centrali e compongono elementi della trama stessa dando alle sue opere una finalità anche puramente scientifica prima che fantascientifica e di intrattenimento.

Succede lo stesso con questo particolarissimo romanzo del 2011 intitolato 'The Clockwork Rocket' e proposto recentemente su Urania Mondadori.

Ambientato su di un pianeta immaginario e da esseri fisicamente completamente diversi da noi per quella che è la loro struttura biologica e conseguentemente quella che può essere la loro mentalità e cultura sotto determinati aspetti (anche se poi alcune situazioni coincidenti sono propriamente volute da parte dell'autore allo scopo di aprire una breccia di riflessione anche sotto questi aspetti), nonché dotati di una tecnologia meno avanzata della nostra, il romanzo racconta le avventure della protagonista, il fisico Yalda, e come la sua esistenza dalla infanzia e fino alla fine si intrecci in maniera indissolubile con il destino del suo pianeta.

Nata da umili origini e cresciuta nelle campagne, Yalda costituisce una eccezione in un sistema sociale in cui i figli vengono generati sistematicamente a coppie (generalmente ogni coppia produce due coppie, quindi quattro figli, ogni coppia è composta in ogni caso da un maschio e una femmina e che a loro volta daranno vita a altre due coppie e così via...) e in cui il ruolo della donna è oltre che tradizionalmente sottomesso a quello dell'uomo, molto più doloroso e particolare per quella che è la loro particolare struttura genetica e biologica.

La loro esistenza infatti, quella di tutte le donne, è segnata sin dalla nascita, poiché esse dopo l'accoppiamento con il proprio 'co' si dissolvono letteralmente (in pratica: muoiono) dando contemporaneamente alla vita i propri figli che vengono successivamente allevati dai padri.

Sin dall'infanzia però Yalda sembra avere le idee chiare e volere perseguire una strada differente da quella che la sua specie ha intrapreso fino a questo momento. Ottenuta dal padre l'autorizzazione a lasciare il lavoro nei campi per lo studio, Yalda diventerà allo stesso tempo uno dei fisici più in gamba del pianeta e una donna indipendente e che rivendica la propria autonomia agli schemi sociali imposti dalle strutture del suo pianeta.

Tutto questo finché il suo destino non cambierà in maniera radicale e definitiva.

Il pianeta è infatti minacciato costantemente da meteoriti nel caso denominati 'stellanti' e solo un ambizioso piano congegnato dal suo ex allievo Eusebio potrebbe alla fine salvare l'intera specie. Ma per portare a termine la missione Eusebio avrà bisogno di lei e di tutto il suo supporto oltre che della sua conoscenza.

'The Clockwork Rocket' è un romanzo ambizioso. Il suo finale si può considerare tanto aperto quanto ogni aspettativa del lettore comunque soddisfatta nei contenuti esposti nel corso della narrazione e che lasciano spazio a riflessioni e considerazioni di diverso tipo e nella specie sia di carattere puramente sociologico che a riflessioni di carattere in particolare spazio-temporale, riprendendo alcuni concetti che sono di recente stati portati sul grande schermo da un film come 'Interstellar'.

I contenuti di materia matematica e fisica, ricorrenti e pure esposti e rappresentati graficamente all'interno del testo, sono tuttavia oggettivamente difficili da cogliere e da comprendere all'interno di una lettura che è dedicata principalmente all'intrattenimento.

Quale che sia la vostra preparazione nel merito e nonostante la buona volontà nella spiegazione da parte de l'autore, che si rivela oltre che adeguatamente preparato, anche quello che potremmo considerare un buon maestro (in pratica in questo compiendo una coincidenza tra se stesso e la protagonista Yalda), questo tecnicismo toglie per forza di cose una certa scorrevolezza alla lettura dell'intera opera perché chiaramente la gran parte dei lettori (me compreso) non può sicuramente leggere e comprendere argomentazioni di questo tipo con una particolare faciltà e può capitare spesso di dover letteralmente 'ritornare sui propri passi' per afferrare appieno determinati concetti. Che però allo stesso tempo costituiscono un contenuto inscindibile dal testo per quella che è la strutturazione del romanzo.

E allora il voto per quanto mi riguarda deve tenere per forza conto di questa determina: ci troviamo davanti a un'opera intelligente e ardimentosa. Forse troppo? Probabilmente l'eccessivo tecnicismo alla fine diventa una specie di esercizio letterario inutile e fine a se stesso? Come ho spiegato precedentemente, sostenere questa tesi non è propriamente esatto in questo caso specifico. Ma questa opera non è esattamente un saggio. Oppure no. Di conseguenza la votiamo per come ci viene rappresentata: un'opera di fantascienza con molta scienza e molta fantasia e dove entrambe le componenti sono evidentemente spinte al massimo.

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