Anthony Hopkins interpreta il ruolo di un ricco ingegnere aeronautico e ideatore di fantasiose strutture su cui ama far scorrere palline. Un uomo all'apparenza tranquillo, che dopo una giornata dietro alla scrivania torna a casa ed spara in volto all'affascinante moglie, colpevole di averlo tradito. Delitto passionale, per tanto, ma lucidamente premeditato altresì. Il regista presenta poi una vetrina sul mondo dei pocuratori distrettuali della contea; uno dei quali, un rampante assistente scanzonato al contempo (Ryan Gosling), si ritrova assegnato ad un caso che accettarà solo per occupare il tempo prima di entrare a far parte di un'importate corporazione... Se non fosse che, l'apparente semplicità del caso, così come la condiscendenza verso l'accusato ritenuto folle anche per la scelta autorappresentarsi, vengono improvvisamente frantumate dalla rivelazione che l'ispettore che ha proceduto all'arresto e all'interrogatorio era l'amante stesso della vitttima. Tutto questo ripreso in modo sapiente dalla regia di Gregory Hoblit che soffonde di penombra ogni moderna e lussuosa inquadratura di Los Angeles intersecanto amabilemente ombre e riflessi di luce.
Il film si sposta in seguito sul binario processuale, in cui Hopkins dà il meglio di sé acquisendo una striatura d'immodestia in aggiunta alla superbia di ruoli che lo hanno reso celebre, nonostante meno sopra le righe. La sfida è aperta; lo scontro è tra due individui, ma anche tra il bene e il male; una sfida da cui il giovane non potrà tirarsi più indietro, nonostante essa lo forzi a mettere a repentaglio la propria carriera e la relazione sentimentale con il capo. Ma è sufficiente annoverare dalla propria giustizia e buoni sentimenti contro un avversario in grado di far evaporare l'arma del delitto poco prima dell'arrivo della polizia?... Prima di arrivare alla risposta c'è ancora spazio per una corsa contro il tempo per la vita della vittima, miracolosamente sopravvissuta, giungendo così ad un finale che ha il grande merito di non annacquare le ottime premesse del film rivelando strategie troppo complesse per essere verosimili o, viceversa, troppo banali: la soluzione all'enigna è alla portata di tutti, solo difficile da vedere. Impossibile infine non lodare le recitazioni di entrambi i protagonisti in questo film dalle reminescenze Hitchcockiane, a cui si aggiungono anche quelle degli attori non protagonisti.
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