Onestamente devo dire che finora me li ero “filati” poco, questi ragazzi del Michigan. Troppo simil-zeppeliniani (della serie “se devo ascoltarmi una copia dei Led Zeppelin, preferisco l’originale”).

Dopo avere ascoltato il nuovo “The Battle at Garden’s Gate” ho cambiato opinione.

I ragazzi suonano alla grandissima e il disco si lascia ascoltare che è un piacere.

Poco importa che, a volte, il falsetto del cantante Josh Kiszka diventi un po’ stridulo, è un difetto che si può sopportare in un disco che trasuda rock da ogni solco.

I pezzi da me preferiti, per il momento, sono:

l’iniziale “Heat Above”, con un’intro maestosa e con l’acustica di Jake Kiszka in bella evidenza insieme alla tastiera di Samuel Kiszka;

il rock’n’roll di “My Way, Soon”;

“Stardust Chords” che, dopo un inizio di sole chitarre, si risolve in una grande ballata rock;

“The Weight Of Dreams”, degna conclusione classicheggiante di un disco che non sarà un capolavoro, ma lascia comunque il segno ed è un’ulteriore dimostrazione che il rock è tutt’altro che morto.

P.S.: Somigliano ai Led Zeppelin? E chi se ne frega!

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