Deludente album della band californiana.
Dovuto probabilmente anche al cambio di bassista (fuori Viebrooks, dentro Carruthers), i Grip Inc. non mantengono totalmente la loro sonorità post-thrash. Cercando nuove sonorità, la band si perde in atmosfere noiose, che fanno passare la voglia di ascoltare il disco.
In confronto ai due precedenti album, sicuramente più potenti, "Solidify" denota un grosso cambiamento nello stile della band, intenta ad "annacquare" i pezzi. Purtroppo non fa per loro. La fantasia manca totalmente e la noia, dopo un paio di ascolti, si trasformerà in rabbia, tanto da indurvi a prendere il cd e disintegrarlo con le vostre mani!
Il sound va molto sul nu-metal, con pezzi che ricordano i Deftones. Oltre a qualche riff di metal vero, sparso qua e là nelle track, risultano solo tre gli episodi degni del nome thrash metal: la title-track "Isolation" e "Stresscase" hanno potenza da vendere, "Verrater" può piacere, ma è troppo poco per la band formata dal "mostro" Dave Lombardo.
Proprio la prestazione del batterista degli Slayer è l'unica nota positiva dell'album. Infatti la batteria dà un senso a molte canzoni, sprigionando la carica "battente" presente in qualsiasi album thrash metal che si rispetti.
Il vocalist, Gus Chambers, si trascina per tutto il disco, con una voce VERAMENTE ORRIDA. I cori nei ritornelli, ricordano molto quelli dei gruppi epic metal più scarsi, cantati però con abbastanza rabbia.
Il genere riportato dalla band nei precedenti lavori viene classificato specificatamente come ultra-post-thrash metal. Ma qui c'è poco thrash, poco metal e molto post! Il risultato è un disco molto atmosferico, che rende le canzoni (e l'ascoltatore), molto nevrotiche. Senza fantasia non si va da nessuna parte...
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