“Non c’era abbastanza musica che mi piacesse così mi sono messo
a farmela da me!”. Quante volte abbiamo pensato che bisogna aspettare
troppo tempo, per sentire un album che ci prenda davvero? Robert
Pollard leader vero e forse unica pedina fissa dei Guided By Voices, ha
ovviato al problema intraprendendo giovanissimo la carriera di
musicista. E, per dovere di cronaca, la musica che gli piaceva era
niente poco di meno che quella di Beatles, Wire, Big Star e Genesis.
Americani dell’Ohio i Guided by Voices, come già detto, hanno
cambiato spesso formazione, punto fisso l’ispiratissimo Frontman. Un
uomo iperproduttivo, tanto da sfioare medie di un disco all’anno, e in
venti anni di carriera fanno tanti dischi. Robert rappresenta una
figura atipica nel panorama musicale moderno. Se non altro per la sua
fecondità, un disco all’anno infatti è quanto di
più lontano possibile dalla routine imposta dalle major, fatta
di singolo-album-singoli-tour-tre anni di stallo. Non a caso I Guided
by Voices incidono per la Matador, che tutt’altro è che una
major.
I Nostri prediligono canzoni brevi intorno ai due minuti e album
farciti di pezzi. Tuttavia le loro opere risultano sempre riuscite,
compiute nonostante la scarsa durata. “EarthQuake Glu”, pubblicato
nell’agosto scorso, può essere un buon disco d’inizio per coloro
che ancora non conoscono il gruppo. Si tratta di un disco di pop
atipico, vicino al rock, veloce e coinvolgente. Le canzoni sono
incastri perfetti di melodie e testi, questi ultimi giunti ora alla
maturità; una
musicalità liquida e torbida allo stesso tempo. La voce di
Pollard alta e liscia a tratti ricorda Stipe. La loro
istintività e freschezza li pongono fra i primi del genere pop
indie lo-fi.
Una discografia sterminata dicevamo, ma sempre fedele a se stessa,
senza mai annoiare o cadere nella ripetitività. Insomma,
Pollard…e sai cosa ascolti!
Altamente consigliati. Un loro fan d’eccezione?!? Badly Drawn Boy,
può bastare?
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