L'opera prima del messicano Guillermo Arriaga, già sceneggiatore del regista Inarritu per il quale ha scritto le sceneggiature di "21 grammi" e "Babel", dirige il suo primo film, questo "The burning plain-Il confine della solitudine", uscito nelle sale cinematografiche nel novembre del 2008.
In situazioni spazio-temporali separate tra loro, Sylvia (Charlize Theron), Gina (Kim Basinger) e Marianna (Jennifer Lawrence) affrontano i loro problemi, vecchi e nuovi. Sylvia è un'avvenente donna che fa sesso continuamente, cambiando di volta in volta il "partner". Gina è una madre che vive una questione familiare complessa e ancora scossa da un cancro al seno. Marianna è una ragazza che si innamora di Santiago, entrambi orfani per un incendio. Lei ha perso sua madre, lui suo padre.
Arriaga, naturalmente anche sceneggiatore del film, dirige questo "The Burning Plain" privilegiando un'atmosfera vellutata che fa da cornice all'intera opera. Un'opera complessa e delicata che pone al centro dell'attenzione le tematiche che nel bene o nel male sono comuni a tutti. Amori perduti e poi ritrovati, il dolore e la solitudine, i litigi familiari, le amicizie.
In un continuo intrecciarsi di vicende, perlopiù drammatiche, il film va avanti a singulti a causa di vuoti filmici evidenti. Questo andamento lento e "statico" finisce per far capire fin troppo presto come siano andate le cose. Infatti le tre storie narrate sono tutte collegate tra loro, ma questa volta sono i personaggi stessi a spaziare mentre la vicenda rimane la stessa.
"The burning plain" risulta un film difficile da commentare vista anche l'abbondanza dei temi. Quello che risalta maggiormente è la responsabilità che molte volte manca da parte dei genitori verso i figli. I figli da parte loro cercano in tutti i modi di accollarsi le difficoltà familiari, di evadere da tutto, a volte riuscendoci altre volte no...
Guillermo Arriaga ha realizzato un film in un immenso flashback in cui le varie storie convergono, ma dove quella di partenza non varia, mentre sono i personaggi a evolversi. La disperazione e le difficoltà sono dovute a loro stessi. Gli errori vengono pagati e anche a caro prezzo. La pellicola ne fa risaltare il peso, ma non coglie nel segno nonostante le ottime interpretazioni delle tre protagoniste. Il creare un film volutamente complesso ha finito con il generare un problema di fondo: rendere tutto più appetibile al grande pubblico, che si troverà davanti ad un'opera sicuramente valida ma altrettanto ampollosa e "pesante".
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