Meditare sulle scelte. Molti mi dicevano così ma non mi è piaciuto mai questo aspetto della vita che, a volte, reputo paranoico. Eccetto in alcuni casi. Avevo deciso di non scrivere una mia recensione sull'album in questione perché sarebbe stato inutile far irretire ulteriormente i detrattori, oppure far divertire i fans del gruppo.

Ma, da un'analisi approfondita di quanto è stato scritto su Chinese Democracy in ogni sede (a partire da qui per finire ai grandi magazines musicali americani), ho dovuto prendere atto del fatto che da nessuna parte ho trovato qualcosa di oggettivo, serio, pensato o, meglio, meditato sull'album in questione.

Da un lato c'è chi spara a zero perché i Guns N' Roses fanno schifo da sempre, sono dei venduti, sono dei posers, sono dei rockers da oratorio tirati su dai soldi della loro major. Dall'altro c'è una critica da parte dei fans e degli esperti della materia fin troppo benevola, azzardata. Mi è sembrato che, soprattutto da parte della stampa specializzata americana, si sia fatto di tutto per giudicare (bene) un album appigliandosi a caratteristiche che non ha. Come se si dovesse per forza difendere il nome dei Guns, o come se bisognasse tutelare l'immane sforzo economico che c'è dietro questo lavoro. Alcuni hanno udito grandi assoli di chitarra dove in realtà non c'è nulla di così trascendentale. Altri elogiano lo smalto perfetto di Axl, quasi a volere sottolineare a tutti i costi che abbia ancora una buonissima voce. Ma se la prova vocale offerta in questo album è buona, perché doversi scagliare contro il muro dei critici a tutti i costi difendendola così? O, meglio ancora, bisogna per forza convincere tutti che Axl sia splendido e la sua voce altrettanto per vendere un disco che, visto da chi è stato partorito, non ha bisogno alcuno di essere così spinto? Il prodotto finale è lì, si sente. Avrei preferito che qualcuno si mettesse a tavolino e scrivesse qualcosa meno di parte (qualsiasi essa sia) ma niente. Purtroppo c'è da fare la premessa oggettiva, vera, vivente, che se un gruppo musicale è così coinvolto nel music-biz, purtroppo tutto questo casino inverecondo va messo in conto.

Io, dal canto mio, ho comprato la bicicletta, l'ho messa nello stereo diverse volte, e lei è sempre andata, senza intoppi.

Perché Chinese Democracy è un disco dei Guns N' Roses per stile, concept e fattura. Inascoltabile chi dice che non sono più i Guns, non c'è questo, non c'è quello, manca quell'altro. Chi ha lasciato la band ha fatto una rispettabilissima scelta personale. Ha scelto di cambiare. Ha scelto di non essere più Guns N' Roses. Ha scelto di essere Izzy Stradlin' and the Ju-Ju Hounds, per fare conutry. Ha scelto di essere Duff McKagan per fare qualcosa di indefinito e brutto (a mio avviso), ha scelto di essere Slash's Snakepit per fare un blues indiavolato. Ha scelto di essere Velvet Revolver per continuare a fare soldi. Soprattutto, ripeto, ha scelto di non essere Guns N' Roses, di abbandonare uno stile quasi ventennale che in questo album non si è perso neanche un po'. Anzi, si è aggiornato, rinfrescato, ripreso.

Non faccio un inutile track-by-track Tutti quelli che volevano sapere com'è il disco già lo sanno e ne hanno un'idea. Scrivo queste righe solo per esporre la mia e vedere se trovo qualcuno che vuole ragionare, concorde con quanto dico. I Guns N' Roses oggi sono quello che sono sempre stati. Anzi, ritengo che finalmente questo album ci faccia capire veramente chi sia l'anima del gruppo. I critici a tutti i costi hanno attribuito a turno a tutti i componenti della band il genio creativo della stessa. Ora, dopo il repulisti, resta Axl (e non dimentichiamo certo Dizzy). Siccome ad Axl il disco è riuscito così bene e, permettetemi, naturale nelle melodie, nei testi, nello schiacciare i sassi a colpi di rock, allora giungo alla conclusione che (anche mio malgrado perché il personaggio non l'ho mai digerito del tutto) lui era e per fortuna oggi è l'anima dei GN'R.

Quando si parla di naturale evoluzione di un gruppo, ovvero quando i Metallica o chicchessia cambiano genere, e provano a fare soldi suonando altra roba, mi girano le scatole peggio che ai fans più accaniti. La naturale evoluzione appartiene a pochi. Non a tutti. Per i Guns non si tratta per fortuna di naturale evoluzione, ma di naturale maturazione (e questa affermazione la si può prendere con ironia se si pensa a quanto tempo sia passato dall'ultima release).

Stile, suoni, aggressività sono quelli di un volta e degli episodi musicali meglio riusciti. Chinese Democracy sta a It's So Easy come Street Of Dreams sta ai migliori episodi melodici dei due Use Your Illusion. Tanto per intenderci. Ryhad N' The Bedouins potrebbe vivere tranquillamente in Appetite For Destruction, There Was A Time è un episodio di grandissimo rock. Grandissimo, inutile negarlo. Nel suo genere è un pezzo splendido, probabilmente il migliore dell'album. Non c'è (cavolo!), non c'è tutto questo grande assolo di chitarra, ma c'è il talento di Axl, abilissimo a generare pezzi orchestrali meravigliosi tipo questo. Nel suo genere devo giungere alla conclusione che si tratta di un maestro e non c'è niente, nulla che tenga. Ci sa fare. Lo posso dire ora che non sono più un ragazzino come 17 anni fa.

Chinese Democracy (album) è una specie di compendio di quanto di buono fatto dai Guns N' Roses. E' un lavoro perfetto. Direte voi che è facile fare un grande album con tutto questo tempo a disposizione. Io penso che certe volte sia meglio prenderselo tutto questo tempo per fare un lavoro pregevole, piuttosto che stare lì a sparare uno, due dischi all'anno per mantenere fresca la propria immagine. Ma siccome i Guns non sono solo immagine, si sono potuti prendere il lusso di aspettare. Aspettare casini, droghe, morti, disintossicazioni, liti, incomprensioni, momenti in cui si è toccato il fondo, per produrre poi un album d'eccezione. Erano anni (17 appunto) che non sentivo più qualcosa del genere. Perché di questo genere, ci sono solo loro. Aspetterei ancora pur di ritornare a godere così con le orecchie.

Ultimo appunto lo faccio sui brani di Chinese Democracy ascoltati live e di persona. I ragazzi sanno tutti suonare. Sanno padroneggiare i propri strumenti, sanno cercarsi, sanno farsi spazio, sanno concedere il palco ad Axl e sanno riprenderselo. Senza atteggiamenti da checche isteriche. Ci sanno fare. Per questo spero tanto che la line-up possa rimanere questa, e che nessuno senta addosso l'ombra di fantasmi che non ci sono più.

Dopo un lavoro del genere, l'unica cosa da fare è continuare a far camminare la bici, in giro per il mondo.

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