Commando venuto dallo spazio, servitore di un'entità suprema a forma di nocciolina, gli Gwar sono l'apice del cattivo gusto musicale. Il lungo cammino dello shock-rock iniziato da Alice Cooper trova in nella band di Richmond, Virginia, i suoi definitivi alfieri.

Dave Brockie e soci (innumerevoli i cambi di line-up, inutile citarne qualcuno) vuoi con il suono volutamente stereotipato e le liriche disgustose, vuoi con osceni costumi alieni in latex coadiuvati da torrenti di sangue finto e da scenette brutali sul palco, sono comunque sulle scene da quasi 22 anni, andando oltre gli scontati attacchi di critici a secco di ironia e della buoncostume, dimostrandosi, che si voglia o no, un vero gruppo. Una delle critiche più frequenti ai nostri è sempre stata la totale ignoranza in campo musicale, o al limite la mancanza di fantasia. . non è assolutamente vero. Gli Gwar suonano si Heavy Metal (o Trash-Metal), genere adattissimo alla propaganda di stereotipi, ma con un brio e un'inventività non comuni, se li si ascolta a fondo (questo loro eclettismo si puo trovare soprattutto nell'album "Ragnarok"). L'album che prendo ora in considerazione è tuttavia uno dei meno fantasiosi in senso tecnico e stilistico, ma sicuramente il più spassoso: "Scumdogs of the Universe" è talmente ricolmo di violenza gratuita, di ignoranza brada, di comicità di serie C (quella di film come "La rivincita dei Nerds II" è immensamente più colta) che vien davvero da pensare sian davvero alieni, o perlomeno alienati.

La musica è un'attacco Trash-Metal continuo e godibile anche all'ascolto. La tecnica del gruppo è davvero buona, il suono è coeso e cattivo, la voce di Brockie da vero buzzurro. Se uno non conoscesse una parola di inglese e non guardasse la copertina son sicuro che ascolterbbe con gaudio questi metallari dello spazio.

Con "Salaminizer" viene narrato l'approdo dello squadrone sulla Terra alla fanfara di "We're on this planet and we're running a muck, I should give a shit but I don't give a fuck" e già si capisce il livello culturale infimo, si prosegue con la vomitevole cavalcata a doppio pedale di "Maggots", dedicata a quei simpatici animaletti che si nutrono di cadaveri in putrefazione. Altri episodi memorabili sono l'attacco alla generazione hippie e non solo di "Slaughterama", l'andamento marziale di "Sick of You" ("Your socks they smell, your feet they stink, You never take a bath. Your nose it runs, you bust your buns, You always finish last. ") che addirittura culmina con delle flessioni quasi armoniose seguite da cori di zoticoni, senza dimenticare l'inno di "Death Pod", la vergognosa "Horror of Yig", dedicata ancora una volta al disfacimento di cadaveri, giungendo al capolavoro "Black and Huge" che davvero lascia niente all'immaginazione nella sua turpe essenza, iniziando con un gemito sessuale cui seguono prima "You know I'm totally flaccid - I'm just a limp, mega-prick , You know I'm looking for a stupid white chick, Because I'm black and huge", poi il tripudio osceno "And now you know, yeah I'm raising a mound, I'm gonna got you, make you erupt If I could just get out of this cup".

In summa l'album ha le stesse pretese di un'ubriacone che si guarda la sua partita di Baseball, con la sua brava canottiera laida di sugo e la frittata di cipolle, immancabile. Il totale rifiuto degli Gwar per le buone maniere è a mio avviso encomiabile, e il loro raro pregio sta nel far sorgere il dubbio nell'ascoltatore se le atrocità e le demenze abominevoli di cui parlano siano cosi dissimili dalla realtà stessa, se cioè davvero la maggioranza dei rednecks americani, nel loro mirino critico, la pensino davvero cosi.

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