In Harold and Maude c'è tutto ciò che serve. Al cinema e nella vita.

Attori, attrici, regia, fotografia e ambienti in stato di grazia.a

Si ride moltissimo e si piange, ma di afelicità. Si ascolta musica meravigliosa di Cat Stevens.

Si impara a suonare il banjo. E a cantare.

Si sfottono, nell'ordine: la morte, i preti, i funerali, i genitori conformisti, l'educazione borghese, la ricchezza, i fidanzamenti combinati, la polizia, la psicanalisi, l'esercito, la guerra, la vecchiaia, che non esiste in Maude.

C'è la giovinezza, che può essere tristissima.

Ci si ricorda del razzismo e del nazismo, e ciononostante della forza della vita, dell'umanità e della natura. Della semplicità e facilità del vivere felici. Ci sono arte (Maude posa nuda per uno scultore!), fantasia (splendidi finti suicidi di H.) e inventiva (M. ha costruito un marchingegno che diffonde gli odori: neve, metropolitana, e molti altri).

Ci sono il disarmante coraggio dell'uomo e l'incondizionato e concreto amore per la natura (rapiamo gli alberi alla città per salvarli, urliamo al vento, rotoliamoci giù dal prato). I girasoli e gli uccellini.

Il dolce insegnamento a chi ne ha bisogno: vivi, vivi, vivi!

E amore, senza barriere. Amore com'è, come viene. Sesso. Complicità. E il diritto di scegliere il momento della propria morte. La fermezza della decisione, nonostante.

Il non attaccamento materiale alle cose, nemmeno ad un oggetto simbolo d'amore, come un anello, che viene lanciato in mare (così saprò sempre dov'è).

Nella scena finale, poi, c'è tutto. Tutto. La capacità di liberarsi delle cose che ormai non servono più.

Il frutto, donato e che resterà per sempre, di un esempio meraviglioso.

C'è anche la velocità.

Per tutte queste meraviglie è il mio film preferito. Da sempre e per sempre.

Altri, moltissimi altri, sono amatissimi. Indispensabili. Di una bellezza e profondità senza fiato. Il cinema è luogo di felicità.

Ma questo è Harold and Maude.

Carico i commenti...  con calma