Madonna canaglia cosa cazzo non è sto disco...

Signore e signori, oggi parlo di quello che è probabilmente uno dei dischi più potenti ed epici che io abbia mai sentito. "The Bastard", album di debutto dei californiani Hammers of Misfortune, è la rappresentazione di una band che ha debuttato col botto. The Bastard è un concept album formato da 14 brani, per un totale di 46 minuti e 10 secondi, e racconta la storia di un bastardo (appunto, come dice il titolo del disco), figlio di un re tiranno, abbandonato dallo stesso per non avere eredi, cresciuto dalle creature degli alberi e dai troll, e legato a doppio filo con una sanguinosa profezia, tra streghe, storie antiche, regni destinati a cadere e un'ascia maledetta forgiata all'inferno. Ora che vi ho raccontato brevemente la storia di The Bastard, vi parlo del comparto musicale...che è una cazzo di bomba! in questi 14 brani gli Hammers of Misfortune riescono a buttarci addosso di tutto, passando dal Prog, all'Heavy Metal di stampo NWOBHM, al Black Metal più crudele e violento, fino al Doom, riff potenti, epici e magnifici che si rincorrono e ricorrono in tutto l'album e che ti si saldano nel cervello, voci variegatissime che spaziano tra voci pulite (maschili e femminili), voci acutissime che profumano di Heavy anni 80, urla cacofoniche e scream ai limiti del rancido, passaggi indimenticabili e melodie potentissime. Francamente io non ce la faccio a parlare singolarmente delle canzoni a se stanti, perchè diciamocelo: The Bastard è un monotraccia finto, nel senso che nonostante il disco sia diviso in tracce e capitoli (3), il tutto va visto sempre e comunque come un unicuum (Zwack), perchè tutte le tracce sono legate tra loro, ergo bisogna spararselo tutto quanto di fila, come uno shot di di Jagermeister! Il debutto esplosivo di una band che sta sfornando capolavori su capolavori, tipo il disco successivo a "The Bastard", "The August Engine", oppure "The Locust Years", e tutti gli altri, fino all'ultimo disco rilasciato proprio st'anno a Luglio, "Dead Revolution", che devo ancora sentirmi bene ma non temete. Aspettatevi una mia prossima recensione su quel disco!

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